Spiragli di democrazia in Myanmar, elezioni il 7 novembre
Rainews24
Non è sicuro, viste le condizioni di partenza, che saranno elezioni libere e democratiche. Ma il fatto stesso che nel Myanmar si vada al voto il prossimo 7 novembre, è una notizia che autorizza flebili speranze in un futuro migliore per l’ex Birmania.
Non è sicuro, viste le condizioni di partenza, che saranno elezioni libere e democratiche. Ma il fatto stesso che nel Myanmar si vada al voto il prossimo 7 novembre, è una notizia che autorizza flebili speranze in un futuro migliore per l'ex Birmania. Si tratta delle prime consultazioni dopo 20 anni. Le nuove regole imposte dalla giunta militare hanno escluso la leader dell'opposizione, Aung San Suu Kyi, tenuta agli arresti domiciliari per 15 degli ultimi 20 anni. E la premio Nobel per la pace sta attualmente scontando una nuova condanna a 18 mesi per la quale potrebbe non essere libera prima del 27 novembre. Il suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia (Nld) non parteciperà al voto. Alle ultime elezioni del 1990 fu proprio l'Nld a vincere, con una maggioranza schiacciante, ma la giunta militare si rifiutò di cedere il potere e represse con violenza le manifestazioni di protesta dell'opposizione. La nuova costituzione varata dalla giunta al potere, in seguito a pressioni internazionali per il ritorno alla democrazia, riserva il 25% dei seggi ai militari e garantisce di fatto la loro permanenza alla guida del paese. Il voto potrebbe tuttavia aprire il Paese al mondo con un'attenuazione del regime dispotico della giunta militare. Fonte: www.rainews24.it
!3 Agosto 2010