Spese militari, metà degli italiani vorrebbe ridurle o eliminarle
MILEX Osservatorio spese militari italiane
Un recente sondaggio diffuso da SWG nell’ambito del proprio servizio PoliticAPP segnala ancora una volta la non popolarità delle spese militari in Italia.
Un recente sondaggio diffuso da SWG nell’ambito del proprio servizio PoliticAPP segnala ancora una volta la non popolarità delle spese militari in Italia.
Secondo i risultati del sondaggio (diffusi il 27 giugno e derivanti da rilevazioni condotte tra il 19 e il 21 giugno) ben il 50% degli intervistati ritiene che gli investimenti per difesa militare e armamenti andrebbero diminuiti (per il 36%) o addirittura eliminati del tutto (il 14% dei rispondenti).
Solo il 9% ha espresso la necessità di un aumento di tali fondi mentre per quasi un terzo (precisamente il 29%) il livello di spesa attuale è ritenuto adeguato.
I risultati si allineano come tendenza a quelli rilevati da un sondaggio promosso dall’Associazione Papa Giovanni XXIII ad inizio 2018 per il lancio della propria campagna per un “Ministero della Pace”. In quel momento e nel contesto di un’ampia serie di domande incentrata su tematiche legate a guerra e pace (e con una domanda impostata in maniera differente: “Secondo lei, ci sono oggi le condizioni In Italia per diminuire le spese militari?”) ben il 79% degli intervistati riteneva che tali condizioni fossero già presenti. Per il 21% senza alcun dubbio, mentre il 58% sottolineava la mancanza di volontà politica a riguardo.
La valutazione che si può trarre da questi sondaggi (in entrambi i casi con un campione rappresentativo di circa 1.000 persone) è che in media gli italiani non ritengono le spese militari una parte fondamentale delle funzioni dello Stato. E anzi probabilmente percepiscono(aggiungiamo noi, come sensazione) dietro l’opacità e la difficoltà di informazioni accessibili su questo comparto una sorta di ineluttabile “prezzo da pagare” ad alleanze internazionali, centri di potere politico-militare, industria della difesa.
MILEX.ORG
29 giugno 2019