Solidarietà per Julian Assange
Reporters sans frontières
Invito alla imparzialità giudiziaria dopo l’arresto di Julian Assange. La lettera del Segretario Generale Reporters sans frontières al Ministro della Giustizia britannico.
Mr. Kenneth Clarke
Segretario di Stato per la Giustizia
Ministero della Giustizia
102 Petty France
Londra SW1H 9AJ
Regno Unito
Parigi, 7 dicembre 2010
Caro Segretario di Stato,
Dopo l’arresto odierno, da parte della polizia britannica, di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, Reporters sans frontières chiede che siano garantiti il rispetto dei suoi diritti di difesa, nonostante l’estrema tensione che circonda questo caso. Il procedimento dovrebbe riguardare unicamente le accuse di natura privata che sono state fatte contro Assange in Svezia e non deve trasformarsi in alcun modo in un processo-ombra per la pubblicazione di documenti resi pubblici WikiLeaks.
Assange è ora in attesa di comparire dinanzi a un giudice che deciderà in merito alla sua eventuale estradizione in Svezia, se deve rimanere in stato di detenzione o essere rilasciato. Se fosse scelta l’opzione del rilascio, con ogni probabilità Assange dovrà depositare una cauzione di almeno 100.000 sterline (120.000 €) e fornire sei garanti per evitare di rimanere in custodia.
L’avvocato di Assange, Mark Stephens, ha detto a Reporters sans frontières il 4 dicembre, che ci sarebbero voluti 10 giorni dall’emissione del mandato d’arresto internazionale per la sua ricezione da parte della polizia “a meno che il signor Assange non fosse trattato diversamente.” Assange ha compiuto un gesto di buona fede presentandosi alla polizia e questo dovrebbe essere preso in considerazione dai responsabili nell’esame del caso.
Reporters sans frontières ha ripetutamente condannato il blocco, i cyber-attacchi e la pressione politica dirette a Wikileaks. Questa è la prima volta in cui c’è un tentativo a livello internazionale per censurare un sito web dedicato al principio di trasparenza.
Chiediamo quindi che il sistema giudiziario britannico possa di esaminare il caso Assange con tutta l’imparzialità necessaria senza che alcuna pressione esterna governativa. Le autorità di alcuni paesi sembrano voler ottenere la condanna Assange, o almeno impedirgli di continuare la sua attività per porre fine alle rivelazioni WikiLeaks, senza riguardo alla libertà di informazione. Vorremmo sottolineare come Wikileaks stia svolgendo un ruolo utile nel divulgare le gravi violazioni dei diritti umani commesse in nome della “guerra contro il terrore” durante lo scorso decennio.
Vi ringraziamo in anticipo per l’attenzione che darete alla nostra richiesta.
Cordiali saluti,
Jean-François Julliard
Segretario Generale
Reporters sans frontières