Siria: opposizione denuncia massacro ad Homs
NEAR EAST NEWS AGENCY
Al Consiglio di Sicurezza si vota la risoluzione che condanna la repressione delle proteste in Siria ma non prevede un intervento militare come invece vorrebbero alcuni paesi occidentali e arabi. Le opposizioni riferiscono della strage di 217 persone in un quartiere di Homs.
E’ sempre grave la situazione in Siria dove notizie difficilmente controllabili riferiscono ogni giorno di nuovi bagni di sangue. L’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo, con sede a Londra e vicino al Consiglio nazionale siriano (Csn), la piattaforma filo-occidentale dell’opposizione, riferisce che almeno 217 persone sarebbero state uccise in un bombardamento effettuato dalle forze siriane ad Homs, la città dove maggiormente si concentra la rivolta con il regime di Bashar Assad. «Il bilancio dei morti è di almeno 217 persone ad Homs, di cui 138 uccisi nel distretto di Khalidiya», ha riferito il capo del gruppo, Rami Abdulrahman. Il bombardamento, ha aggiunto Abdulrahman, sarebbe proseguito per ore, con palazzi in fiamme e altri edifici distrutti. Accanto ai morti si conterebbero centinaia di feriti. Non è chiaro per quale ragione le forze armate governative avrebbero aperto il fuoco contro queste case di Homs in modo così massiccio e devastante.
Altre fonti dell’opposizione ieri avevano riferito di 28 morti in varie parti del paese, tra i quali tre soldati disertori. Secondo il regime di Assad queste denunce di massacri – il Csn ha detto proprio ieri che il bilancio totale delle vittime della repressione sarebbe di 16mila e non di 7 mila, come si sapeva fino a due giorni fa – verrebbero diffuse ad arte dalle opposizioni per aumentare le pressioni sulle Nazioni Unite e la comunità internazionale.
Oggi all’Onu infatti si voterà, alle 15 ora italiana, la risoluzione di compromesso sulla Siria raggiunta dai membri del Consiglio di Sicurezza dopo un’intesa con la Russia, stretta alleata della Siria. Tuttavia non è ancora chiaro se nel testo vi sia un riferimento diretto alla sorte del presidente siriano Assad che il piano presentato dal Marocco a nome della Lega araba voleva immediatamente dimissionario a favore del suo vice. Secondo l’agenzia di stampa France Presse il testo su cui il Consiglio sarà chiamato a pronunciarsi è quello trasmesso alle varie capitali nelle ultime ore e che non fa riferimento esplicito al presidente siriano, secondo altre fonti il testo in discussione invece prevede l’uscita di scena di Assad, con l’astensione di Mosca al momento del voto.
E’ certo invece che il testo esclude la possibiltà di un intervento militare internazionale in Siria, come avvenuto in Libia. Le modifiche al testo iniziale richieste dai russi prevedono che «nulla nella presente risoluzione autorizza le misure di cui all’articolo 42 della Carta delle Nazioni Unite», ossia si esclude esplicitamente la possibilità di una operazione militare contro il regime di Assad. Punto sul quale Mosca è irremovibile.
Fonte: http://nena-news.globalist.it
4 Febbraio 2012