Siria: Onu chiede indagine


L’Osservatore Romano


Molte le donne e i bambini tra le settanta persone rimaste uccise. Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno chiesto la condanna l’attacco condotto con gas tossici e un’inchiesta rapida e completa


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Raid Aereo Siria

«L’orribile evento di ieri dimostra che in Siria si commettono crimini di guerra e che la legge umanitaria internazionale viene violata frequentemente».

Così ha commentato il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, la strage avvenuta nei pressi di Idlib, nella città di Khan Sheikhun, nella quale sono morte — stando agli ultimi bilanci — almeno 72 persone.

Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno presentato ieri al resto dei membri del consiglio di sicurezza dell’Onu un progetto di risoluzione che condanna l’attacco condotto con gas tossici e chiede un’inchiesta rapida e completa. «Abbiamo chiesto che si risponda dei crimini commessi e sono sicuro che il consiglio di sicurezza si prenderà le sue responsabilità» ha detto Guterres, sottolineando poi che «sulle responsabilità è necessaria una inchiesta che tolga ogni dubbio.

È il momento della verità. Spero che questo mobiliti tutti quelli che hanno una responsabilità in questa situazione». Sulla strage di Idlib restano ancora pesanti interrogativi. Governo e ribelli siriani si accusano reciprocamente. Il rischio è quello di una nuova escalation delle violenze. Sul piano internazionale, il presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, ha detto che «le azioni atroci del regime Assad sono una conseguenza della debolezza della passata amministrazione».

Dal ministero della difesa russo è giunta oggi una nuova versione dei fatti. In un comunicato Mosca ha affermato che l’aviazione siriana, leale al regime di Bashar Al Assad, avrebbe colpito «un magazzino terroristico contenente sostanze chimiche» nei pressi di Khan Sheikhun. Il Cremlino nega dunque che si sia trattato di un raid con armi chimiche.

La strage sarà senza dubbio al centro delle discussioni alla conferenza sulla Siria che si apre oggi a Bruxelles. «Le immagini che abbiamo visto hanno sconvolto tutti noi» ha affermato l’alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, prima dell’inizio della conferenza internazionale.

5 aprile 2017

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