Siria, ogni mese 5mila persone muoiono per la guerra civile
NEAR EAST NEWS AGENCY
I dati sono stati comunicati dal vice segretario generale delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ivan Simonovic, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza.
«Il numero estremamente alto di morti, circa cinquemila ogni mese, dimostra il drastico peggioramento del conflitto in Siria», ha commentato ieri dal vice segretario generale delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ivan Simonovic, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza sulla guerra civile che devasta la Siria e che ha già causato la morte di 100 mila persone.
Si aggrava anche l’emergenza profughi e sfollati, la peggiore dal genocidio ruandese. Al momento sono quasi 1,8 milioni i profughi in fuga dalla violenze che sono stati censiti nei Paesi limitrofi, ha aggiunto da parte sua l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Antonio Guterres. Assieme a Valerie Amos, la responsabile per le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite, Guterres hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza uno sforzo internazionale piu’ intenso per alleviare le sofferenze della popolazione civile e dei rifugiati nei Paesi confinanti.
Secondo le stime fornite da Guterres ogni giorno 6mila persone lasciano la Siria e nei Paesi vicini si trovano oltre 1,8 milioni di rifugiati: «non abbiamo mai visto un afflusso aumentare a un livello così enorme dal genocidio ruandese, vent’anni fa. Questa crisi sta durando più di quanto si temesse, con conseguenze umanitarie insostenibili», ha concluso Guterres. Valerie Amos, da parte sua ha chiesto alla comunità internazionale di condurre delle operazioni umanitarie transfrontaliere in modo da poter portare gli aiuti in Siria.
Peggiorano giorno dopo giorno anche le condizioni di viva dei milioni di siriani che restano nel Paese in guerra. E ieri il governo ha approvato un progetto di legge che punisce le persone che fanno incetta di viveri. Lo ha annunciato la televisione di Stato. La Siria, martoriata da più di due anni di conflitto interno, versa in una grave crisi alimentare e finanziaria. Alcuni commercianti siriani cercano di approfittare della guerra facendo incetta di prodotti per poter in seguito a rivenderli a prezzi più elevati.
Fonte: Nena News
18 luglio 2013