Siria, il giorno di Kofi Annan
NEAR EAST NEWS AGENCY
L’inviato dell’Onu illustrerà a Ginevra la sua Road Map. Però Usa e Russia hanno mancato un compromesso sul futuro della Siria e Annan rischia un nuovo fallimento.
E' il giorno dell'inviato speciale dell'Onu Kofi Annan che oggi a Ginevra, in presenza dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia) e di altri paesi arabi ed occidentali, illustrerà la sua Road Map per l'attuazione del piano che ha presentato nei mesi scorsi ma che non è mai stato attuato. Annan lo chiama il «Gruppo di contatto sulla Siria» ed è convinto che, libero dai vincoli delle procedure previste al Consiglio di Sicurezza, sia in grado di produrre un accordo in grado di dare alla Siria la possibilità di uscire pacificamente dalla sua devastante crisi interna.
Le prospettive di successo però sono ridotte dopo il fallimento dell'incontro ieri a San Pietroburgo tra il ministro degli esteri russo Lavrov e il segretario di stato Usa Clinton. Gli Stati Uniti chiedono che il primo esito di qualsiasi iniziativa per la Siria preveda l'uscita di scena immediata del presidente Bashar Assad e, quindi, la scomparsa del suo regime. La Russia esclude questa possibilità e sottolinea il consenso che Assad e le autorità di Damasco continuano ad avere verso larghe porzioni di popolazione siriana. E' possibile perciò che Washington punti al fallimento oggi a Ginevra o almeno non favorisca il raggiungimento di una vera intesa sulla Road Map di Kofi Annan, per scegliere di continuare il suo appoggio, ormai non più segreto, ai ribelli armati che combattono le truppe governative siriane in diverse aree del paese. Pesa sull'iniziativa di Kofi Annan anche la mancata partecipazione al «Gruppo di contatto» di due paesi-chiave della crisi in atto: l'Arabia saudita che sostiene apertamente la rivolta armata contro Assad, e dell'Iran che al contrario appoggia il presidente siriano.
Stando alle bozze della Road Map circolate nelle ultime ore dalle agenzie di stampa, Kofi Annan affermerà oggi che qualsiasi soluzione politica dovrà portare i siriani a una transizione politica condivisa da tutte le parti, senza ulteriori spargimenti di sangue. Annan nei giorni scorsi ha proposto l'istituzione di un governo di transizione che comprenda rappresentanti delle autorità governative siriane e membri dell'opposizione. Secondo l'inviato dell'Onu il conflitto in Siria avrà fine solo quando tutte le parti saranno certe che vi sia un modo per arrivare ad un futuro di pace. Pertanto l'istituzione di un governo transitorio dovrebbe creare un ambiente neutro e favorire il dialogo nazionale. Subito dopo dovrebbe cambiare l'ordine costituzionale e il sistema giuridico, con l'approvazione del popolo attraverso un referendum. In seguito saranno indette elezioni politiche per designare le nuove istituzioni. Annan insisterà molto sulla fine da parte di tutte le parti, quindi anche i ribelli armati che fanno capo all'opposizione, di attacchi armati e attentati.
Ieri il vertice del Consiglio Europeo ha votato a favore di un'inchiesta internazionale "trasparente, indipendente e rapida" sulle violazioni dei diritti umani avvenute in Siria finalizzata. Il Consiglio però ha preso di mira solo il regime siriano omettendo abusi e violazioni commessi anche dai ribelli armati.
Fonte: http://nena-news.globalist.it
30 Giugno 2012