Siria: aumento record dei rifugiati


UNHCR


Nel mese di agosto è cresciuto in modo netto il numero delle persone in fuga dalla Siria, 100mila persone hanno cercato rifugio nei paesi limitrofi. Si tratta finora del numero più alto mai registrato in un solo mese dall’inizio della crisi.


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Centinaia di iracheni che erano rifugiati in Siria continuano a far ritorno nel proprio paese. La maggior parte di questi riferisce agli operatori dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) di essere fuggita a causa delle generali condizioni di insicurezza. Alcuni di loro sono anche stati oggetto di minacce dirette. Durante il fine settimana un taxi utilizzato dalle famiglie irachene per tornare in Iraq è stato vittima di un’imboscata. Secondo operatori dell’UNHCR, la scorsa settimana 3 rifugiati iracheni sono stati uccisi nel sobborgo di Jaramana a Damasco, dove cresce la paura tra la popolazione di rifugiati. Sarebbero 35mila – in base alle stime del governo iracheno – le persone ritornate in Iraq nei mesi di luglio e agosto.

L’UNHCR e la Mezzaluna rossa araba siriana continuano ad ampliare le operazioni in favore degli sfollati siriani. L’Agenzia ha lanciato un programma che prevede piccole somme di denaro in favore di famiglie sfollate ad Al Nabek, una città che si trova tra Damasco e Homs, dove molte persone hanno cercato riparo. Nella giornata di ieri 300 famiglie vulnerabili hanno ricevuto assegni che convertiranno in denaro presso le banche locali. In base all’esperienza maturata nel sostegno ai rifugiati iracheni, e al riscontro fornito dalle famiglie di sfollati, quella dell’assistenza finanziaria si sta dimostrando la modalità di aiuto più efficace per le famiglie vulnerabili in contesti di insicurezza. L’UNHCR e la Mezzaluna rossa araba siriana auspicano di poter estendere questo programma a 35mila famiglie – per un totale di circa 200mila persone – nei prossimi mesi. Finora 730 famiglie di sfollati hanno beneficiato di questa iniziativa, oltre alle 8.500 famiglie di rifugiati iracheni  – circa 35mila persone – che attualmente ricevono assistenza finanziaria dall’Agenzia.

Iraq

La scorsa settimana è sensibilmente aumentato il numero di siriani di etnia curda arrivati nel paese: circa 500 al giorno contro i 500 alla settimana delle prime 3 settimane di agosto. Nella regione del Kurdistan le autorità hanno acconsentito a collaborare con l’UNHCR su un programma in favore dei rifugiati urbani. È stato trovato un accordo anche per l’istituzione di un secondo campo, che accoglierà principalmente siriani di etnia curda. In altre aree dell’Iraq, tra cui Baghdad e Najaf, si segnalano numeri inferiori di siriani in arrivo.

In risposta al gran numero di iracheni che scelgono di ritornare nel proprio paese d’origine, il ministero iracheno per rifugiati, sfollati e migranti sta accelerando le procedure di registrazione. Ciò dovrebbe consentire loro di ricevere – nelle prossime settimane e nei prossimi mesi – l’assistenza del governo per la reintegrazione. Nei mesi di luglio e agosto sono state registrate circa 200 famiglie, almeno la metà delle quali erano precedentemente registrate con l’UNHCR in Siria. L’Agenzia sta poi assistendo coloro che ritornano nel paese fornendo oggetti di prima necessitá per la famiglia e darà avvio a breve a un programma che prevede piccole somme di denaro per le famiglie considerate più vulnerabili.

Giordania
Circa mille rifugiati ogni giorno continuano ad attraversare il confine con la Giordania. Vi sono anche notizie di un crescente numero di sfollati nel sud della Siria. Il governo giordano, l’UNHCR e le agenzie partner si preparano all’eventualità che si verifichi un ampio afflusso. Pochi giorni fa un primo convoglio di 56 automezzi, partito dai depositi dell’Agenzia a Dubai è arrivato in Giordania,  trasportando 13mila tende e aiuti umanitari (tra cui coperte, taniche per l’acqua e utensili per cucinare) destinati a 150mila persone.

Libano
In risposta al crescente numero di siriani in fuga che si stanno stabilendo nell’area, questa settimana l’UNHCR sta aprendo un centro mobile per la registrazione a Baalbeck, nell’est della Bekaa. I nuovi arrivati provengono principalmente da Damasco, Dara’a e Aleppo, e si sono insediati nelle aree di Baalbeck, Aarsal e Qab Elias. Questo mese l’Agenzia prevede di registrare circa 5mila persone (948 famiglie) nell’area di Baalbeck.

Attualmente in Libano si trovano oltre 59mila siriani registrati o in attesa di registrarsi con l’UNHCR. Tra coloro che si sono registrati, il 55% si trova nel nord del paese, il 42% nella valle della Bekaa e numeri inferiori nelle aree di Mount Lebanon, Beirut e nel sud.

Le famiglie d’accoglienza sono sempre più in difficoltà nell’ospitare i rifugiati e l’UNHCR ha rivolto un appello alle autorità libanesi perché vengano autorizzate soluzioni di alloggio alternative. Inoltre circa 180 famiglie vivono in 6 scuole che dovranno riprendere le attività didattiche questo mese. Molte di loro stanno subendo pressioni per spostarsi. Ieri diverse famiglie sono state sfrattate dalla scuola di al-Marj. L’UNHCR è in contatto con le autorità locali, oltre che con il Ministero per gli affari sociali, per consentire alle famiglie di rientrare nella scuola, in attesa che vengano trasferiti in un alloggio precedentemente identificato. Sebbene la decisione di ritardare l’inizio delle lezioni di una settimana dia un po’ di respiro, alcune scuole continuano a esercitare pressioni sulle famiglie affinché lascino i locali per prepararsi alla ripresa dell’anno scolastico.

L’UNHCR e le agenzie partner lavorano duramente  per  accelerare l’iscrizione dei bambini siriani nelle scuole del Libano, attraverso l’incontro con i dirigenti scolastici e il confronto con le comunità di rifugiati. L’Agenzia e i suoi partner copriranno i costi delle rette scolastiche e altre spese. Durante la pausa estiva si sono tenuti corsi di recupero per i bambini siriani che non sono abituati ai programmi libanesi svolti in inglese o francese. Circa il 40% dei rifugiati siriani registrati in Libano ha un’età compresa tra i 5 e i 17 anni e ha titolo a frequentare la scuola nel paese.

Turchia
Sono attualmente 80.410 – secondo le autorità – i rifugiati siriani in Turchia. Alcuni rifugiati sono ritornati in Siria a causa del continuo spostamento delle aree interessate dal conflitto oltre che per le notizie di saccheggi e per sorvegliare le proprietà. Molti affermano che, a seconda della situazione della sicurezza, potrebbero dover nuovamente recarsi in Turchia.

Intanto un gruppo di siriani – circa 8mila – sono alla frontiera e attendono di attraversare il confine. Ricevono cibo, acqua e assistenza medica e saranno ammessi in territorio turco gradualmente. Il governo della Turchia continua a rassicurare l’UNHCR sul fatto che le frontiere restano aperte per i rifugiati. Domenica scorsa sono stati ammessi alla frontiera circa 480 rifugiati.

Il governo inoltre continua a trasferire i rifugiati siriani che si sono insediati nelle scuole in diverse provincie nel nuovo campo di Karkamis. Oltre 4mila le persone trasferite negli ultimi giorni. Nel frattempo ieri a Kahramanmaras è stato aperto un nuovo campo che accoglierà i rifugiati che vivono in collegi nel sud della Turchia e i rifugiati arrivati di recente.

Statistiche
Il numero di rifugiati siriani registrati o in attesa di registrazione al 2 settembre è di 235.368, di cui 103.416 registrati dal 2 agosto.

Giordania
Totale persone registrate = 77.165 (di cui 30.044 in attesa di registrazione)

Libano

Totale persone registrate = 59.111 (di cui 15.251 in attesa di registrazione, al 31 agosto)

Iraq
Totale persone registrate = 18.682 (di cui 1.841 in attesa di registrazione)

Turchia
Totale persone registrate = 80.410 (registrati e assistiti, in base alle statistiche del governo al 29 agosto)

Fonte: http://www.unhcr.it

4 settembre 2012

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