Siria, arrivi record in Giordania, a breve nuovo campo
UNHCR
Sono oltre 30mila le persone arrivate dall’inizio dell’anno nel campo di Za’atri in Giordania. Si tratta di una cifra record che supera ampiamente i 16.413 rifugiati arrivati nel mese di dicembre, i 13mila di novembre e i 10mila di ottobre.
Nella sola giornata di ieri oltre 4.400 rifugiati siriani sono arrivati nel campo e altri 2mila sono giunti nel corso della notte.
Molti di loro sono originari della città di Dara’a e dei suoi sobborghi, oltre che di Al-Yadoudeh, Al-Harak, Enkhel, Allajah, Ataman, Dael, Busr Al-Hareer, Al-Shajarah e Sayda. Si tratta soprattutto di famiglie, di famiglie con a capo donne e di persone anziane. Violenza generalizzata e mirata, perdita di proprietà, impossibilità di ricevere cure mediche a causa della chiusura delle strutture, scarsa disponibilità e alti prezzi di cibo e carburante, le cause – che spesso si combinano tra loro – all’origine della loro fuga. Molti riferiscono che in alcune aree della Siria meridionale acqua ed energia elettrica sono disponibili solo per periodi intermittenti.
È in questo contesto che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), il Governo della Giordania e altri partner stanno collaborando per allestire un secondo campo – quello di Halabat, vicino a Za’atri – che dovrebbe essere aperto per la fine del mese. La sua capienza iniziale sarà di 5mila posti, da ampliare in seguito fino a 30mila.
Nel campo di Za’atri gli operatori sono impegnati giorno e notte per far fronte al flusso di arrivi e alle crescenti necessità dei rifugiati che si trovano nel campo, mentre automezzi trasportano decine di migliaia di tende nei depositi presenti nella struttura. Nella giornata di ieri 31 camion hanno consegnato tende e beni di prima necessità, mentre altre centinaia di consegne sono in programma per i prossimi giorni. Sempre per gestire al meglio il flusso di arrivi, l’UNHCR e le agenzie partner stanno poi aumentando il numero degli operatori attivi nel campo. Attualmente, stima l’Agenzia – la popolazione di Za’atri dovrebbe superare le 65mila persone.
Nell’ultimo mese nel campo ogni giorno sono nati tra 7 e 10 bambini. E ogni giorno arrivano famiglie con bambini molto piccoli. Con grande dolore l’UNHCR registra il decesso – questa settimana – di 3 bambini rifugiati: un bambino di 2 anni e uno di 2 mesi sono morti poco dopo il loro arrivo nel campo ed è in corso un’indagine per chiarire le cause del loro decesso. Inoltre un bambino di 2 giorni ha perso la vita dopo complicazioni durante il parto.
Per rispondere alle necessità mediche dei rifugiati a Za’atri sono attivi 3 ospedali, 2 strutture sanitarie intermedie e 4 strutture sanitarie di base, che complessivamente impiegano 51 specialisti e 70 infermieri. Tutte le strutture dispongono poi di medici generici e personale paramedico. Nel campo sono inoltre attive diverse agenzie e organizzazioni non governative nazionali e internazionali con programmi a sostegno del sistema di assistenza medica.
Oltre ai nuovi arrivi che ogni giorno si verificano a Za’atri, il personale UNHCR operante nella capitale Amman registra nella città fino a 1.400 arrivi al giorno. L’Agenzia spera di riuscire – entro la fine di febbraio – a registrare oltre 50mila rifugiati che vivono in aree urbane, anche grazie alla prossima apertura del nuovo centro di registrazione di Irbid, che accrescerà ulteriormente la capacità operativa.
Tale attività – insieme con il lavoro sul campo – si sta traducendo nell’identificazione di sempre più famiglie vulnerabili. Dall’aprile 2012 l’UNHCR e l’organizzazione umanitaria International Relief and Development hanno effettuato oltre 11mila visite presso abitazioni di tutta la Giordania. In questo mese 7.700 famiglie siriane che si trovano in Giordania hanno ricevuto assistenza in denaro, come contributo per le spese di affitto, per cibo, riscaldamento e beni di prima necessità. L’UNHCR esprime gratitudine per l’importante sostegno finanziario ricevuto finora e auspica di averne a disposizione in sempre maggior misura in modo da poter fornire alle famiglie più vulnerabili quell’assistenza di cui necessitano in maniera così urgente. Ciò evidenzia la necessità di ricevere al più presto nuovi contributi finanziari.
Finora in Giordania l’Agenzia ha registrato – o preso appuntamenti per registrare – 206.630 cittadini siriani. Secondo il governo giordano i rifugiati siriani nel paese sono oltre 300mila.
Fonte: http://www.unhcr.it
25 gennaio 2013