Si può ancora parlare del “Bene Comune dell’Umanità”?


Riccardo Petrella


Il presidente degli Stati Uniti, di pessima fama,  è oggi di passaggio a Bruxelles per imporre agli altri membri della NATO di aumentare le loro spese militari, perchè non è contento, come boss della NATO, delle spese consentite dai suoi “alleati/protetti” europei (inclusa la Turchia). Eppure,nel 2017 le spese militari nel mondo hanno raggiunto un […]


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trumpNATO

Il presidente degli Stati Uniti, di pessima fama,  è oggi di passaggio a Bruxelles per imporre agli altri membri della NATO di aumentare le loro spese militari, perchè non è contento, come boss della NATO, delle spese consentite dai suoi “alleati/protetti” europei (inclusa la Turchia).

Eppure,nel 2017 le spese militari nel mondo hanno raggiunto un livello record,di 1.739 miliardi di $ caratterizzato  dal rafforzamento del dominio militare mondiale degli USA. Questi pesano il  35%  delle spese mondiali quasi tre volte di più della Cina (seconda nella classifica) e quasi dieci volte tanto la Russia. Oramai è la Russia che deve avere una fifa terribile degli USA/NATO ! Ancor più forte di prima. E Trump ha proposto per il bilancio 2018 di aumentare il capitolo “difesa” (??) di 195 miliardi  e di operare ulteriori  drastici tagli al welfare, di già miserevole in sé.

Leggendo le cifre,  e pensando a tutto il resto ( fame, sete, disoccupazione,conflitti religiosi, razzismi, xenofobie, muri e armi contro gli immigranti, violenza urbana, disastri  climatici ed ambientali…), Trump a Bruxelles fa echeggiare tuoni di morte, tuoni lugubri .

E ci obbliga a porci la domanda che senso concreto ha oggi parlare di “bene comune dell’umanità” ?

La risposta dei cinici è netta: nessun senso, tutte chiacchiere, merglio armarsi ed essere i più forti. Quella dei pragmatici autodefinitisi realisti è più sfumata ma non per questo meno violenta: si, sarebbe bello realizzare il bene comune per tutti,ma è un obiettivo irrangiungibile; cerchiamo di ottenere quello che è possibile affinché i ricchi diventino più compassionevol e “solidali” verso i poveri, che i potenti diventino più gentili nei confronti dei dominati, degli escusi,  che tutti si diventi un po’ più umani, cominciando da noi stessi.

Né i cinici,  né i pragmatici/realisti contribuiranno a cambiare il corso attuale della storia. Sono strutturalmente incapaci di farlo. Inutile fare pressione e contare su di loro  La storia ha cambiato corso realmente a seguito di mutamenti radicali nei principi fondatori e  nei meccanismi chiave dei sistemi esistenti. Certo, il “Bene Comune” dell’Umanità deve restare sempre un  obiettivo in mutazione permanente ma quel che importa è che è possibile, oggi,  sradicare alla base,  ed eliminarli dalla storia della Terra,  i “mali comuni” mortiferi come la guerra, l’inuguagliza e l’impoverimento, i sistemi finanziari predatori.
Riccardo Petrella, Bruxelles 10 luglio 2018

 

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