Scontri al confine tra Birmania e Thailandia: 20.000 rifugiati
La Stampa
I due maggiori partiti democratici d’opposizione hanno ammesso la sconfitta nelle elezioni di due giorni fa in Birmania, accusando però il partito espressione della giunta militare al governo di aver manipolato i risultati.
Salgono a circa 20.000 le persone rifugiatisi in Thailandia a seguito dei combattimenti scoppiati ieri in Birmania tra ribelli ed esercito regolare. Lo rendono noto responsabili della sicurezza thailandese. I birmani di etnia Karen hanno attraversato la frontiera a Mae Sot e circa 150 km più a sud al Passo delle Tre pagode. «Abbiamo circa 15.000 civili birmani a Mae Sot», spiega il governatore della provincia thailandese di Tak, Samard Loyfar.
«Ieri sera abbiamo accolto circa 5.00 birmani nel Sangkhla Buri», aggiunge un funzionario del distretto thailandese. Dopo gli iniziali scontri di due giorni fa, ieri mattina i ribelli del Democratic Karen Buddhist Army, fedeli a un generale dissidente, hanno conquistato la città di Myawaddy, vicino Mae Sot, estendendo poi le battaglie con le forze regolari anche al Passo delle Tre pagode, circa 200 km più a sud.
Intanto, mentre i primi risultati del voto di due giorni fa in Birmania indicano un predominio del partito del regime che, secondo un esponente del Partito della solidarietà e dello sviluppo, guidato dal primo ministro Thein Sein e da ex ufficiali delle forze armate, avrà l’80% dei seggi in Parlamento, il presidente statunitense Barack Obama e il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon condannano nuovamente i generali: «È inaccettabile rubare le elezioni», ha dichiarato Obama.
Fonte: LaStampa
9 novembre 2010