Sciopero generale: esulta la Cgil, adesione al 60%


Articolo 21


100 cortei per 100 città. Così il popolo della Cgil ha celebrato lo sciopero generale di otto ore proclamato per protestare contro una manovra, dice Susanna Camusso, dalla capitale, “ ingiusta e assolutamente irresponsabile”.


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Sciopero generale: esulta la Cgil, adesione al 60%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

100 cortei per 100 città. Così il popolo della Cgil ha celebrato oggi lo sciopero generale di otto ore proclamato per protestare contro una manovra, dice Susanna Camusso, dalla capitale, “ ingiusta e assolutamente irresponsabile”. I dati che alle ore 12 si attestavano intorno al 58% sono stati rivisti al rialzo; stando al sindacato, l’adesione finale si attesterebbe al 60%, per toccare in alcuni settori, come quello metalmeccanico il 70 o perfino il 100%. Tanto da far esultare i rappresentanti Fiom che ne approfittano per lanciare un nuovo messaggio all’Ad Fiat: “ Con la partecipazone elevata allo sciopero di quei pochi che lavorano perchè non in cassa integrazione, i lavoratori Fiat bocciano il decreto Marchionne”. Così Giorgio Airaudo, responsabile nazionale auto della Fiom.
Ma ad esultare, oltre a Torino, sono anche le altre piazze italiane, come Milano, dove a sfilare sono stati in 60.000 e anche una piccola regione come l’Umbria, che con due manifestazioni tenutesi a Perugia e Terni ha fatto registrare il dato percentuale più alto su tutta la penisola, dato giustificabile, viste le importanti vertenze aperte sul territorio: la crisi del polo chimico, il settore siderurgico, la Merloni.
“Le cento piazze che si sono mobilitate oggi in Italia sono le piazze di chi non si rassegna e di chi non e’ disposto a rinunciare ad un paese migliore. Noi non ci rinunciamo. Noi un paese cosi’ non ce lo meritiamo e non lo vogliamo”. Così il segretario generale della Cgil ha esordito al comizio davanti al Colosseo, usando toni duri contro chi, come il segretario della Cisl ha continuato ad attaccare anche oggi l’iniziativa della Cgil, e rivolgendosi al Governo: “ Questa manovra scarica sul lavoro tutti i costi delle difficoltà finanziarie. Non ha un’idea sul futuro del Paese e sulla crescita necessaria. E’ una manovra che il Paese non si merita. Chiediamo qual è la distribuzione dei carichi, perché per come é fatta non paga nulla chi non ha mai pagato e chi ha di più. Noi abbiamo proposto una contro-manovra che mantiene gli stessi saldi”.
Senza dimenticare infine il tanto contestato art.8: “ Con l’articolo 8 della manovra non si cancella solo l’articolo 18 ma, con l’introduzione del principio della deroga, si cancella tutto lo statuto dei lavoratori” ha affermato la Camusso… “è irresponsabile chi dentro la crisi introduce un articolo il cui unico scopo è rendere più facili i licenziamenti. Se il Ministro Sacconi non stralcia l’articolo 8 sarà ricordato come il peggiore Ministro del Lavoro della storia del nostro paese”.

Fonte: Articolo 21

6 settembre 2011

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