Sangue a Gerusalemme
Paola Caridi - invisiblearabs.com
Il racconto di quanto è accaduto ieri a Gerusalemme. Paola Caridi: "Le sirene urlano. Una, due, tre, quattro… E’ inutile andare oltre. Quando a Gerusalemme si supera il numero quattro, significa che qualcosa è successo".
Quattro spari. Ma tanto, di ramadan, si sparano le miccette, un po' di fuochi artificiali… No, invece, sono quattro spari. Perché dopo cominciano le sirene, a rompere il silenzio di una serata calda. Sono le undici di sera. Le sirene urlano. Una, due, tre, quattro… E' inutile andare oltre. Quando a Gerusalemme si supera il numero quattro, significa che qualcosa è successo. Le sirene convergono tutte su Kikar Tsahal, un incrocio più che una piazza, tra il municipio, la strada che porta a Jaffa Gate, Jaffa Road e la Road no. 1, la vecchia Linea Verde.
Sul marciapiede c'è una macchina dritta contro il muro dell'Hospice del Notre Dame, un palazzone appena ripulito dal nero dello smog. Le mura della Città Vecchia sono appena al di là della strada. La Porta Nuova a neanche cinquanta metri di distanza. A terra, il corpo di un uomo, l'autista della macchina. Pochi minuti prima, con la sua berlina era andato contro un gruppo di soldati in gita. Soldati di leva, giovanissimi, accompagnati da un ufficiale. L'ufficiale che ha sparato quattro colpi e ucciso l'autista della berlina scura. Si dice che fosse un palestinese di Jabal Mukaber, il villaggio che si trova tra Gerusalemme e Betlemme, lo stesso villaggio da cui proveniva il ragazzo che nel marzo scorso aveva ucciso 8 studenti di una yeshiva di Gerusalemme ovest, legata al settore dei coloni. Poi, invece, Maannews dice che si trattava di un ragazzo di 19 anni proveniente dall'area del Monte Scopus, da Al Faruq. Si chiamava Qassam Salah al Mughrabi.
La polizia parla di attentato terroristico. Ma in tarda serata, fonti della polizia hanno detto di voler accertare se l'autista non fosse ubriaco. I giovani soldati erano in divisa, e a conferma dell'ipotesi terroristica c'è anche la tensione dei giorni precedenti, in Cisgiordania ma anche nella Gerusalemme araba. Una donna palestinese di 60 anni, domenica scorsa, era morta durante un rastrellamento dei soldati israeliani ad Abu Dis, quartiere arabo di Gerusalemme: i famigliari e i medici accusano i soldati di aver provocato la morte della donna, gettandola a terra. E poi nell'area di Nablus la tensione è alta, tra palestinesi e coloni.
L'episodio sembra ancora una volta isolato. Lo dice lo Shin Bet. Di episodi isolati, comunque, ce ne sono stati almeno cinque a Gerusalemme, negli scorsi sette mesi: l'episodio di questa sera, i due caterpillar impazziti, la sparatoria alla yeshiva, l'accoltellamento di un rabbino vicino ai coloni nei pressi della Città Vecchia. Solo un elenco, oppure dobbiamo interrogarci sul disagio che fermenta tra Gerusalemme e la Cisgiordania, soprattutto tra i ragazzi?
(Stamattina tutto è stato pulito. L'unica traccia è lo sportello di ferro sul muro, piegato verso l'interno. L'unica vera traccia, che non è stata pulita, è il sangue rappreso sull'asfalto).
Di Paola Caridi
Fonte: http://invisiblearabs.blogspot.com/
23 settembre 2008