Sabato ad Assisi si è alzata un’unica voce: fermiamo il genocidio


Zaira Ugolini


La testimonianza di una donna umbra: "Fermare il genocidio. Un appello unanime è stato rivolto alla nostra politica, perchè per un momento abbandoni il pensiero delle elezioni e si concentri su come riportare alla ragione e quindi alla pace questa terra martoriata".


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Sabato ad Assisi si è alzata un’unica voce: fermiamo il genocidio

Oggi ho partecipato in rappresentanza del Circolo Comunale del PD di Castiglion del Lago, alla manifestazione per la pace in M.O., che si è tenuta ad Assisi ed organizzata dalla Tavola per la pace ed altre associazioni pacifiste. Tantissimi partecipanti ed innumerevoli i gonfaloni di città e regioni di tutt'Italia. Sul palco, dove era stata ricostruita, in modo molto realistico, un tratto di strada di Gaza con macerie di case, giocattoli e pezzi di mobili, si sono susseguiti politici (fra cui D'Alema, Bertinotti e Ferrero, molti altri erano presenti ma non hanno parlato); i nostri rappresentanti locali delle istituzioni (Lorenzetti, Cozzari e Raffaelli); giornalisti, sindacalisti, rappresentanti di associazioni israeliane e palestinesi, sacerdoti, l'imam di Perugia, nonché persone comuni. Un'unica voce si è alzata da tutti gli interventi: fermare il genocidio. E' duro da dire, ma di questo si tratta. Un appello unanime è stato rivolto alla nostra politica, perchè per un momento abbandoni il pensiero delle elezioni ma si concentri su come riportare alla ragione e quindi alla pace questa terra martoriata, dove due popoli riescano a vivere liberi, sicuri  e sovrani ognuno nel proprio stato legittimamente riconosciuto. Una grave accusa è stata lanciata contro l'Europa e quella parte d'Italia che sta con chi ci governa, che troppo poco ha fatto finora e quel poco in modo talmente di parte da non avere alcuna rilevanza, anzi da essere una vera e propria vergogna. Fra le altre proposte che sono state fatte, è stata lanciata l'idea che venga realizzato, in ogni città italiana lì rappresentata, un centro per la pace affinché sia permanente il richiamo e l'attenzione non solo sul M.O., ma per ognuno di quei paesi nel mondo dove, a tutt'oggi, infuria la guerra o non esiste il rispetto per la vita o per i diritti umani. Nelle nostre coscienze dovrà risuonare sempre forte il grido lanciato oggi ad Assisi: “Quanti bambini, quante donne, quanti innocenti dovranno essere ancora uccisi prima che qualcuno decida di intervenire e di fermare questo massacro? Quanti morti ci dovranno essere ancora prima che qualcuno abbia il coraggio di dire basta?”.

Testimonianza di Zaira Ugolini

17 gennaio 2009

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento