“Restituire la Rai ai cittadini”. Al via il XIII° Congresso Usigrai


Articolo 21


“I valori del servizio pubblico. Indipendenza, innovazione, internet”. E’ questo il titolo del XIII Congresso Nazionale Usigrai che si tiene dal 20 al 24 novembre a Salerno. Intervista al segretario uscente Carlo Verna.


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“I valori del servizio pubblico. Indipendenza, innovazione, internet”. E’ questo il titolo del XIII Congresso Nazionale Usigrai che si tiene dal 20 al 24 novembre a Salerno. “Restituire la Rai ai cittadini”, una sfida cruciale per il futuro dell’azienda di servizio pubblico e dell’informazione italiana penalizzata da un conflitto di interessi irrisolto e una Legge Gasparri tuttora in vigore. Ne parliamo con il segretario uscente Carlo Verna.

Cominciamo tracciando un bilancio della tua segreteria
Il bilancio lo dovranno fare i miei colleghi più del sottoscritto. Se devo tracciare un bilancio dell’impegno e dell’attività svolta penso di essere soddisfatto.

Sono stati anni difficili?
Direi di sì, anni in cui abbiamo difeso con i denti perfino le mura della cittadella di Saxa Rubra con tutto quello che ciò comporta, ovvero l’opposizione a Raiset, la difesa della libertà di informazione, del diritto del cittadino ad essere informato correttamente. E ovviamente il dovere di informare altrettanto correttamente.

Le iniziative salienti di questi anni
Penso alla manifestazione di Piazza del Popolo a Roma il 3 ottobre 2009 per la libertà di informazione ma soprattutto al referendum di sfiducia nei confronti dell’ex direttore generale Mauro Masi; questo referendum è stata una pietra miliare nella storia delle relazioni sindacali della Rai. Rimarrà un dato storico: per la prima volta il capo azienda viene sfiduciato, con percentuali incredibili, dal proprio gruppo sociale.

Masi non gradì
C’è stato un vero e proprio tentativo di delegittimazione del referendum. Da ‘Il Secolo XIX’ apprendemmo che: “… Le intercettazioni confermano il legame con Daniele Capezzone. In una Bisignani (P4, ndr) gli passa Mauro Masi, che si lamenta del segretario Usigrai”. Cercarono di ridicolizzarmi. E siamo orgogliosi di essere stati nel mirino dei faccendieri perché difendevamo la libertà della Rai. E’ un fiore all’occhiello.

Altra campagna: “Riprendiamoci la Rai”.
Abbiamo raccolto il malcontento di tante donne e uomini e lo abbiamo fatto nostro rivendicando con iniziative, prese di posizione pubbliche che “la Rai è un bene comune” (altra nostra campagna) e che è il servizio pubblico dei cittadini non di altri…

Una Rai non più controllata da governo e partiti?
E’ un obiettivo indispensabile per l’autonomia dell’azienda.  Penso sia stato importante e significativo in quest’ottica il gesto di Bersani di non far nominare esponenti scelti direttamente dal suo partito ma dalla società civile (Tobagi e Colombo).

Si avvicinano le elezioni politiche, qual è la priorità?
Affrontare una sorta di campagna “Riprendiamoci la Rai – 2″ perché c’è un grande nodo irrisolto: finché sarà in vigore la legge Gasparri la Rai non risolverà i suoi problemi. Anche se questa fase dovesse rivelarsi positiva, con un presidente che proviene da un istituto di garanzia autonomo come la Banca d’Italia e un direttore generale fortemente professionalizzato e quindi meno incline ad essere politicizzato,  con una legge Gasparri ancora in vigore saremmo di fronte a una “tregua” ma non avremmo certo risolto il problema.

Quale dovrà essere il ruolo del sindacato?
Dovremo essere molto più coraggiosi nel proporre delle sfide di cambiamento . Se in futuro ci sarà una Rai veramente professionalizzata come noi auspichiamo potremo passare a una frase diversa, quella del “ragionamento critico”; fino ad oggi siamo stati in conflitto per difendere perfino le pareti dei palazzi di quest’azienda.

“Indipendenza. Innovazione. Internet”. E’ il sottotitolo del Congresso Usigrai che inizia martedì 20 novembre. Perché questi tre concetti sono prioritari?
Sono il nostro “manifesto programmatico”: se un’azienda come la Rai, in un contesto di concorrenza multipiattaforma e di interconnessione tra mille canali è ancora politicizzata… muore. L’innovazione è essenziale: siamo il servizio pubblico e dobbiamo per questo essere più innovativi degli altri. E poi Internet: la rivoluzione nel web deve partire subito: mi sono procurato dei dati di cui parlerò nella relazione al Congresso e che rivelano drammaticamente come, a fronte di una ricchezza di contenuti incredibili la nostra veicolazione sul web è al di sotto del livello di guardia.

Speri di essere ricordato come che il segretario Usigrai che…
… che si è battuto per il rilancio dell’azienda dal punto di vista industriale ed editoriale, per il rientro dei soggetti e dei temi sgraditi, per l’indipendenza dai condizionamenti, per il superamento della Gasparri, per l’innovazione sul web.

Fonte: Articolo21
19 novembre 2012

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