Rai strumento di Governo


La redazione


I capigruppo del Pd Franceschini e Finocchiaro denunciano il rischio di una situazione “che non ha precedenti” scrivendo una lettera ai presidenti di Camera e Senato sul caso Mineo. La Rai rinvia la nomina del direttore di Rainews.


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Rai strumento di Governo

Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato

                                            Roma, 14  luglio 2010     

Signor Presidente,
la proposta avanzata dal Direttore generale della Rai e che potrebbe essere discussa oggi  dal Consiglio di amministrazione dell’ azienda di destituire il direttore di Rai News, presenta profili che vanno al di là dei confini aziendali e investono le funzioni di indirizzo e vigilanza sul servizio pubblico radiotelevisivo attribuite al Parlamento.
Il direttore che verrebbe sostituito (peraltro non con uno dei tanti direttori Rai senza incarico ma con un caporedattore proveniente da una tv privata) ha condotto Rai news con equilibrio sul piano del pluralismo e con crescente successo di ascolti. E questo per riconoscimento unanime, attestato anche dalla sua audizione di alcune settimane fa in Commissione di Vigilanza. La sua destituzione non avrebbe dunque alcuna possibile spiegazione se non quella di soddisfare la richiesta di uno dei partiti della maggioranza.
Al di là di questa questione e della sua gravità, i parlamentari del Partito democratico richiamano la Sua attenzione sul fatto che in Rai si sta determinando una situazione che non ha precedenti da più di 30 anni: una gestione pressoché monocolore dell’informazione giornalistica televisiva e radiofonica. Si fa strada, insomma, l’idea inaccettabile che la Rai non sia luogo del pluralismo anche sulla base della sua rappresentanza parlamentare ma sia emanazione diretta – e per giunta spesso radicalmente di parte- del Governo.
Questa deriva è inaccettabile, anche in presenza dei delicati profili connessi al conflitto di interessi che investe la nostra tv commerciale. E per queste ragioni Le chiediamo di individuare le forme più opportune perché il Parlamento possa essere investito della questione nell’esercizio dei suoi poteri previsti dalla legge nei confronti della tv pubblica.

Cordiali Saluti         
On. Dario Franceschini, On. Anna Finocchiaro

***

La Rai rinvia la nomina a Rainews

Nulla di fatto a Viale Mazzini: il cda rinvia le nomine, compresa quella del nuovo direttore di Rainews. Le voci della sostituzione di Mineo con un direttore espressione della maggioranza, Franco Ferraro (Sky Tg24), hanno sollevato critiche trasversali nelle forze politiche. Oggi i capigruppo del Pd hanno inviato una lettera a Fini e Schifani nella quale si denuncia il rischio di una situazione "che non ha precedenti da piu' di 30 anni: una gestione pressoche' monocolore del'informazione giornalistica televisiva e radiofonica". I commenti dei lettori nel blog.

Tutto rinviato per il cambio di direzione a Rainews. A quanto apprende l'Agi, il Cda di oggi pomeriggio non deliberera' la sostituzione di Corradino Mineo con il nuovo direttore della testata, Franco Ferraro, proveniente da Sky Tg 24. Come pure altre nomine di rilievo previste alla vigilia slitteranno ad altra riunione.
L'opposizione scrive ai presidenti di Camera e Senato
I capigruppo del Pd di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, hanno scritto ai presidenti dei due rami del Parlamento, Gianfranco Fini e Renato Schifani, per sollecitare una discussione sull'informazione della Rai sottoposta a "una gestione monocolore", denunciano. "Si sta determinando una situazione che non ha precedenti da piu' di 30 anni: una gestione pressoche' monocolore del'informazione giornalistica televisiva e radiofonica", evidenziano Franceschini e Finocchiaro sottolineando che cosi' la Rai non e' piu' "luogo del pluralismo anche sulla base della sua rappresentanza parlamentare, ma emazione diretta, e per giunta spesso di parte, del governo". "Questa e' una deriva inaccettabile" e per questo si chiede a Fini e Schifani di "individuare le forme piu' opportune perche' il Parlamento possa essere investito della questione nell'esercizio dei suoi poteri previsti dalla legge nei confronti della tv pubblica". Nella lettera si parla anche della possibile rimozione di Corradino Mineo, la cui destituzione "non avrebbe alcuna possibile spiegazione se non quella di soddisfare la richiesta di uno dei partiti della maggioranza".
I capigruppo del Pd lodano Mineo per aver condotto Rainews "con equilibrio sul piano del pluralismo e con crescente successo di ascolti". Percio' "la sua destituzione non avrebbe alcuna possibile spiegazione se non quella di soddisfare la richiesta di uno dei partiti di maggioranza".

"Al di la' di questa questione – affermano Franceschini e Finocchiaro nella lettera – e della sua gravita', i parlamentari del Pd richiamano la vostra attenzione sul fatto che in Rai si sta determinando una situazione che non ha precedenti da piu' di trent'anni: una gestione pressoche' monocolore dell'informazione giornalistica televisiva e radiofonica. Si fa strada insomma l'idea inaccettabile che la Rai non sia luogo del pluralismo anche sulla base della sua rappresentanza parlamentare ma sia emanazione diretta – e per giunta spesso radicalmente di parte – del governo". Una deriva, concludono i capigruppo del Pd, "inaccettabile anche in presenza dei delicati profili connessi al conflitto di interessi che investe la nostra tv commerciale".
Intanto si apprende che il direttore generale della Rai Mauro Masi ha deciso di sporgere querela nei confronti del Sen. Carlo Rognoni in merito alle dichiarazioni da lui rilasciate alle agenzie di stampa sulla Rai e il caso della sostituzione della direzione di Rainews24.

Il Direttore Generale della Rai, Mauro Masi, ha dato mandato ai suoi legali di agire in sede giudiziaria a tutela dei suoi diritti, "ritenendo tali affermazioni, peraltro reiterate con singolare periodicita', gravemente offensive della sua reputazione e pertanto diffamatorie".
La dichiarazione di Rognoni sul caso Mineo
"Non c'e' alcuna giustificazione accettabile per un capo azienda che decide di rimuovere un bravo direttore come Corradino Mineo senza alcuna motivazione sensata. Solo una volonta' spartitoria, fuori da ogni logica di interesse aziendale, puo' indurre chi comanda oggi in Rai a spostare Mineo da uno dei canali che ha piu' prospettive e che e' destinato a svolgere un grande ruolo, nell'informazione del servizio pubblico, nel momento in cui il digitale terrestre sta per diventare la piattaforma dominante". Lo dice Carlo Rognoni, presidente del forum riforma sistema radio televisivo del Partito Democratico. "Mineo, pur lasciato a corto di risorse e di investimenti, aveva infuso professionalita' e creativita' giornalistica in un canale che sembrava nato e confinato nella sperimentazione. Oggi, dopo una buona e solida esperienza, dopo che gli ascolti stavano crescendo, ecco che il direttore generale si inventa di allontanarlo. Anziche' consentire a Mineo di mettere a frutto l'esperienza accumulata, si decide di assumere dall'esterno un altro direttore. Non so se sia vero che cosi' ha voluto la Lega Nord. Certo e' che se cosi' fosse -sottolinea Rognoni- chi dirige la Rai si metterebbe ancora una volta nella condizione di apparire come un esecutore di ordini che vengono da fuori, come un complice di volonta' partitocratiche".

Fonte: Rainews24

14 luglio 2010

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