Primo Seminario Nazionale sul lavoro minorile


La redazione


Il Coordinamento PIDIDA intende organizzare ogni anno un seminario nazionale
dedicato ad Iqbal Masih.
Obiettivi:
• Creare annualmente un’occasione di confronto tra operatori che lavorano in
Italia e nel mondo in progetti dedicati al lavoro minorile
• Scambiare esperienze e buone prassi
• Approfondire il documento del Coordinamento “IL LAVORO MINORILE IN ITALIA E LE PROBLEMATICHE AD ESSO CONNESSE: UNA STRATEGIA CONDIVISA”


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Partendo dal documento sul lavoro minorile sottoscritto dalle Associazioni del
Coordinamento PIDIDA, il Coordinamento ha deciso di dedicare una giornata annuale
allo scambio di buone prassi tra progetti realizzati in Italia e nel mondo sul tema.
In questo modo si intende promuovere un cambiamento culturale e operativo che
consenta di definire più puntualmente le categorie di analisi del fenomeno, di
confrontare le politiche e le prassi operative tra chi opera su questa tematica,
favorendo il dibattito tra operatori anche alla luce delle più significative esperienze
internazionali.

Programma:
Mattina 10.00 – 13.00:
Presentazione del Documento del Coordinamento PIDIDA sul lavoro minorile
Il dibattito internazionale
La cooperazione internazionale
La situazione in Italia del lavoro minorile
Pomeriggio 14.00 – 17.00:
Esempi di partecipazione e di buone pratiche dall’Italia e dal mondo
Saranno presenti una delegazione di due ragazzi lavoratori dall'Afghanistan (Banca
dei bambini), una delegazione dei ragazzi lavoratori dalla Colombia (NATs), i ragazzi della ricerca partecipata partecipata (IRES – Save the chldren).
Nelle sessioni di lavoro interverranno i rappresentanti di: Centro Nazionale di
Documentazione e Analisi sull’Infanzia e l’Adolescenza, CESVI, CISL, DGCS del
Ministero degli Affari Esteri,IRES, ItaliaNats, MAIS, Manitese, On the Road,
Progetto “Understanding children’s work” ILO-UNICEF-WB, Save the Children,
UNICE.

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento