Pinotti: “Disposti a inviare forze di pace in Ucraina”
RaiNews
“Se dovesse servire l’Italia è disposta anche ad inviare un contingente di peacekeeper”. Sul dimezzamento dei caccia F35- da 90 a 45 caccia F-35 – afferma: “Non confermo e non smentisco”
Ucraina la tensione incalza, la guerra nell’Est del Paese ha i caratteri di un conflitto civile e le strade sono teatri di scontri quotidiani. Il ministro della Difesa italiano Roberto Pinotti – in un’intervista al quotidiano La Repubblica – dichiara che: “Se dovesse servire l’Italia è disposta anche ad inviare un contingente di peacekeeper”.
Missione di pace in Ucraina
Una forza di pace per quella che il ministro non crede possa rivelarsi a breve come “una guerra europea”, ma “detto questo – aggiunge – non possiamo stare a guardare. Certo senza agire da soli, ma attraverso l’Onu, la Nato e l’Unione Europea”. E sulla posizione dell’Italia, in riferimento a un’eventuale richiesta di caschi blu, risponde: “Se dovesse servire dobbiamo essere disponibili anche a questo”. Il pensiero del ministro corre poi in Libano: “Non dimentichiamoci che nel 2006 L’Italia è stata protagonista […] inviando un forte contingente di interposizione. I nostri militari sono lì, fanno il loro dovere e da allora non ci sono stati più scontri”.
Il caccia F-35
Sul dimezzamento – da 90 a 45 caccia F-35 – afferma: “Non confermo e non smentisco, semplicemente ribadisco che non sarebbe serio dare i numeri ora”. Un tema caldo questo che fa discutere, ma il ministro spiega: “In Italia purtroppo c’è ancora poca cultura della Difesa. Per molti non è ancora chiaro che Difesa non significa voglia di aggredire”.
Tagli alle spese militari
Roberta Pinotti conferma i tagli all’apparato militare – nonostante “negli ultimi dieci anni l’Italia abbia ridotto il budget del 26 % […] Da qui al 2024 gli effettivi passeranno da 190mila a 150mila, i civili da 30mila a 20mila, ci sarà una riduzione del 30% degli ufficiali. Abbiamo individuato oltre 380 caserme da chiudere e 1500 cespiti militari da mettere a disposizione della comunità”.
Fonte: http://www.rainews.it
4 maggio 2014