Petruccioli: "Politica ostile, vuole il servilismo della Rai"
Corriere.it
Il Presidente Rai ha dichiarato all’audizione in commissione Vigilanza: “Il rapporto tra la Rai e la politica, al di là di rituali dichiarazioni di rispetto, di periodici impegni a fare passi indietro, esprime sprezzo e fastidio per la Rai”.
ROMA – “Il fastidio, l'ostilità della politica sono nella gran parte dei casi originati dall'autonomia e dalla professionalità che la concessionaria è ancora in grado di esprimere e dalla ricerca di comportamenti tributari e servili”. E la Rai è spesso “pretesto o terreno di scontro” politico, “incuranti dei danni che ad essa provocano”. Lo afferma il presidente della Rai Claudio Petruccioli nel corso dell'audizione in commissione di Vigilanza (la prima con la presidenza Villari). “Il rapporto tra la Rai e la politica è in grandissima sofferenza – ha sostenuto il presidente di viale Mazzini – e la politica, al di là di rituali dichiarazioni di rispetto, di periodici impegni a fare passi indietro esprime sprezzo e fastidio per la Rai” sostenendo che il servizio fornito non sarebbe soddisfacente. “Sono l'ultimo a negare limiti e carenze e la necessità di superarle”, dice Petruccioli, aggiungendo però che con “altrettanta sincerità” si è ormai convinto che alla politica non sta bene l'autonomia e professionalità che l'azienda è capace di esprimere, pretendendo invece “comportamenti tributari e servili”.
CASO VILLARI – Petruccioli ha affrontato anche il nodo della commissione di Vigilanza Rai (legato alla decisione di Riccardo Villari di non dimettersi, nonostante Pd e Pdl avessero trovato l'accordo sul nome di Sergio Zavoli): “La situazione non è normale, quindi in caso di stallo il consiglio di amministrazione farà le nomine operative che sono in sospeso per l'azienda”. “La nostra convocazione – ha proseguito – è stata decisa dall'ufficio di presidenza integrato dai rappresentati dei gruppi e noi non potevamo certo non venire”, ha aggiunto Petruccioli. Erano presenti infatti una decina di deputati e senatori della maggioranza che, a causa del voto in aula, si sono anche alternati. Mancava completamente l'opposizione eccetto il radicale Marco Beltrandi. “Avevamo detto che si poteva aspettare qualche mese, ma se la situazione di incertezza fosse proseguita non avremmo potuto sottrarci al dovere di fare quello che è negli interessi della Rai. E poiché questa situazione di stallo persiste, non escludo che possiamo procedere alle nomine”.
BILANCIO – Il bilancio 2008 della Rai si chiuderà con una perdita stimata tra 30-35 milioni di euro. Lo ha dichiarato il direttore generale, Claudio Cappon, sempre alla commissione di Vigilanza. “Il canone sarebbe insufficiente anche se il governo lo aumentasse di 1,5 euro all'anno. Anche per noi la lotta all'evasione è una priorità , si è pensato anche alla possibilità di legare il pagamento del canone a quello delle utenze elettriche. Solo per il passaggio al digitale terrestre serviranno 250-280 milioni di euro”. “Aggiungere alle difficoltà di mercato un'ulteriore contrazione delle entrate di qualche decina di milioni di euro per mancato adeguamento del canone, potrebbe costituire per la Rai un colpo pesantissimo”, ha aggiunto poi Petruccioli.
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