Perugia-Assisi, la settimana della pace. “Il popolo si mette in cammino”


Elisabetta Proietti


Il Movimento Nonviolento spiega le ragioni per partecipare: “Smobilitare la guerra di oggi, attraverso il ritiro dell’esercito dall’Afghanistan e dalla Libia, e quella di domani, attraverso il disarmo”. L’Unsc invita i giovani dei servizio civile.


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Perugia-Assisi, la settimana della pace. "Il popolo si mette in cammino"

“La partecipazione alla marcia della pace è testimonianza di cittadinanza attiva e di condivisione di valori che richiedono un costante impegno comune per il raggiungimento della pace, anelo dell'umanità”. Con questa motivazione l’Unsc, Ufficio nazionale del servizio civile, aderisce alla 50ma edizione della Perugia-Assisi e invita tutti gli operatori in servizio civile a partecipare attivamente.
 
Giorno effettivo di servizio. Per questo, si segnala sul sito dell’Unsc, “la partecipazione dei giovani volontari alla marcia è considerata giorno di servizio effettivo. Coloro per i quali il riposo settimanale coincide con la domenica, avranno la possibilità di utilizzare un turno di riposo entro i 15 giorni successivi, in una data da concordare con l'ente di servizio”. L’invito per gli enti è quindi di “consentire la partecipazione dei volontari alla marcia, avendo cura di redigere un foglio firme dei giovani partecipanti che deve essere trasmesso – nei giorni successivi all'iniziativa – all'Ufficio nazionale per il servizio civile”.
 
50° anniversario. L'evento quest'anno ha una valenza di pregnante significato storico e sociale – tiene a ricorda l’Unsc – poiché si inserisce nelle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, del 50° anniversario della Perugia-Assisi, dell'Anno internazionale dei giovani e dell'Anno europeo del volontariato. Come ricorda Esseciblog (il sito ufficiale del Tavolo ecclesiale sul servizio civile), l’Unsc ha aderito per la prima volta alla marcia della pace del 7 ottobre 2007 e poi, su richiesta della Cnesc (la Conferenza nazionale enti per il servizio civile), nel 2010 quando fu organizzata, il 16 maggio, un’edizione straordinaria della Perugia-Assisi.
 
Meeting di 4mila giovani. Ancora Esseciblog e Unsc nei rispettivi siti segnalano il meeting “1000 giovani per la pace’, che si tiene il 23 e 24 settembre al centro Umbria Fiere di Bastia Umbra: si tratta di un percorso preparatorio alla marcia (la cui partecipazione per gli operatori del servizio civile è a titolo personale), con seminari, dibattiti, approfondimenti, dedicato ai giovani (che saranno oltre 4mila, italiani e provenienti dalle sponde del Mediterraneo) sui temi del lavoro e dei diritti e dove si tratterà anche, il 24 mattina, il tema del rapporto tra servizio civile e pace. Al meeting sarà presente anche il Movimento Nonviolento che tra venerdì 23 e sabato 24 propone tre attività: una "lezione di pace" sul tema "Una alternativa alla difesa armata: i corpi civili di pace",  il laboratorio "Dialogo tra i giovani del '61 e i giovani di oggi sulla marcia Perugia – Assisi"e il laboratorio " Gli strumenti per decidere insieme".
 
Spese astronomiche per le armi. Il Movimento Nonviolento, nel suo sito ufficiale, spiega le motivazioni della partecipazione alla marcia: “E’ il popolo della pace che si mette in cammino per smobilitare la guerra di oggi, attraverso il ritiro dell'esercito dall'Afghanistan e dalla Libia, e quella di domani, attraverso il disarmo e il taglio drastico delle spese militari. Ciò potrà cominciare solo se ciascun marciatore di pace assumerà questa esigenza come impegno personale”. Il Movimento Nonviolento ha convocato questa Marcia nel cinquantesimo anniversario della prima,  voluta ed organizzata da Aldo Capitini nel 1961, come risposta popolare alla folle corsa agli armamenti in un’Europa divisa fra Est ed Ovest. Nei  cinquant’anni che ci separano da quella marcia, pur con la conclusione della “guerra fredda”, le spese per gli armamenti sono incredibilmente lievitate a livelli astronomici, portando gli investimenti militari a diventare, di gran lunga, il primo spreco pubblico nel bilancio di uno Stato che, invece, sottrae continuamente risorse alle "spese di pace" (sanità, scuola, cultura, servizi sociali, ricerca, servizio civile, ecc.).
 
Ripudiare la guerra coi fatti. I governanti da vent'anni, impegnano costantemente il nostro Paese in "guerre calde" in giro per il mondo, che uccidono in nome del popolo italiano. La nostra Costituzione repubblicana che "ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" è ripetutamente ripudiata!
 
Da ieri a oggi, in cammino. Ci sono, oggi, ancora più ragioni di cinquant’anni fa per marciare in maniera consapevole e determinata affinché, percorrendo i 24 chilometri che da Perugia portano ad Assisi, il popolo della pace torni ad essere un soggetto autonomo ed indipendente per aiutare il Paese ad uscire dalla grave crisi sociale, politica, economica, morale nella quale è precipitato. La marcia della pace non è un rito, è un impegno. Non è una passeggiata, è un'azione politica. E’ un’azione nonviolenta. Questo era chiaro ad Aldo Capitini quando nel 1961 dalla Rocca di Assisi disse: "la pace è troppo importante perché possa essere lasciata nelle mani dei soli governanti". L’appuntamento è ai Giardini del Frontone di Perugia, il 25 settembre, alle ore 9, o lungo il percorso fino alla Rocca di Assisi, dietro al grande striscione “Nonviolenza”.

Fonte: Redattore Sociale

19 settembre 2011

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