Per la festa del 4 Novembre si evitino sprechi di denaro ed esibizione di armi da guerra, veri strumenti di morte
Rete Disarmo
Il comunicato della Rete Italiana per il Disarmo. Sul caccia F-35 Joint Strike Fighter, in particolare, è attiva una campagna di pressione di Rete Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della Pace per chiedere il non acquisto dei 130 caccia previsti da parte del nostro paese (al costo complessivo di solo acquisto di 17 miliardi).
In occasione delle celebrazioni del 4 novembre – “Giorno dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate” – si evitino inutili sprechi di denaro, sponsorizzazioni inopportune e, soprattutto, l’esibizione e l’accesso ai minori alle armi da guerra”. Lo chiede la Rete Italiana per il Disarmo ricordando che oggi – anniversario della fine di quella guerra che in quei giorni papa Benedetto XV definì chiaramente come “orrenda carneficina” e “inutile strage” – in una situazione di forte precarietà per moltissime famiglie italiane e di effettiva povertà per oltre 8 milioni di cittadini ogni sfarzo e spreco dello Stato è uno schiaffo alla dignità delle persone soprattutto dei più giovani.
In particolare la Rete Italiana per il Disarmo (coordinamento che raggruppa oltre 30 associazioni della società civile attive su questi temi) si riferisce all’esposizione di materiali e mezzi delle Forze Armate e della Guardia di Finanza promossa dal Ministero della Difesa al Circo Massimo a Roma dal 4 al 6 novembre.
Come riportano le agenzie di stampa, in mostra su uno spazio di 50mila metri quadrati al Circo Massim, saranno esposti mezzi e tecnologie usate da Esercito, Aeronautica, Marina, Guardia di Finanza e Carabinieri: gli armamenti in dotazione ai soldati, un carro armato Ariete, il blindo Centauro, diversi aerei da bombardamento e caccia come l’Eurofighter, il Tornado, l’Amx e il super-caccia F-35, elicotteri da guerra e da trasporto come il CH47 e ancora tanti altri mezzi di natura militare. Proprio sul caccia F-35 Joint Strike Fighter è attiva una campagna di pressione di Rete Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della Pace per chiedere il non acquisto dei 130 caccia previsti da parte del nostro paese (al costo complessivo di solo acquisto di 17 miliardi).
“Malgrado la forte crisi economica che sta attraversando il Paese e le manovre lacrime e sangue che si susseguono per tentare di ripianare il nostro debito pubblico il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sembra non riesca a rinunciare a sperperare denaro pubblico per iniziative propagandistiche come quella prevista per il 4 novembre al Circo Massimo a Roma” – dichiara Maurizio Simoncelli Vicepresidente dell'Istituto di ricerca Archivio Disarmo.
“Il Ministro La Russa – chiede Riccardo Troisi di Reorient – dovrebbe piuttosto dire ai cittadini quanto ci è costato mobilitare per decine di giorni centinaia di militari, lo spostamento dei mezzi e l’allestimento della mostra statica”.
Nonostante le rassicurazioni del Ministro della Difesa sul “costo zero” dell’iniziativa sponsorizzata dall’Eni, le associazioni della Rete Disarmo denunciano oltre all’inutilità dell’evento, il singolare sostegno economico da parte dell'azienda di Stato. “Appare evidente – continua Troisi – che data la ristrettezza economica che colpisce il bilancio dello Stato, il Ministero della Difesa inizi a far battere cassa a quelle multinazionali come l’Eni che dall’Iraq alla Libia hanno fatto e faranno profitti sul petrolio anche grazie alle operazioni belliche condotte dalla nostre forze militari a salvaguardia dei cosiddetti “interessi nazionali”.
“Viene da chiedersi – aggiunge Giulio Marcon di Sbilanciamoci! – come mai il Sindaco di Roma abbia autorizzato una manifestazione così invasiva per la città, dopo tutti i suoi proclami contro tutte le manifestazioni in programma in questo periodo e la Sovrintendenza abbia autorizzato la deposizione di elicotteri e carri armati (e anche di cacciabombardieri!) su un’area archeologica di pregio così alto e di grande valenza simbolica”.
“In verità è l’ennesima caso in cui spazi pubblici di rilevanza cittadina come i Fori o il Circo Massimo vengono utilizzati come vetrina per il business armiero, dando la possibilità di mettere in bella mostra i pezzi pregiati della nostra industria bellica” – conclude Marcon.
Rete Italiana per il Disarmo chiede perciò al Comune di “ritirare l'autorizzazione concessa e alla Difesa e di annullare l'assurda manifestazione”.
“Se anche la manifestazione si dovesse svolgere ugualmente – dichiara Massimo Paolicelli, presidente dell’Associazione Obiettori Nonviolenti – chiediamo che non sia permesso a minori di salire sui mezzi militari ed imbracciare le armi come se fossero giocattoli. Riteniamo questo modo di fare – che abbiamo potuto osservare gli scorsi anni – estremamente diseducativo e pericoloso: nessun genitore sano di mente insegna ai propri figli ad imbracciare armi”.
La Rete Disarmo si fa promotrice di una visita archeologica al Circo Massimo, sabato mattina 5 novembre alle 10.30 per illustrare con una proiezione immaginaria e creativa una vista guidata per turisti del quarto millennio attraverso una delle maggiori esposizioni di archeologia militare dei primi decenni del duemila, ai tempi della grande crisi.
Fonte: Rete Italiana per il Disarmo
3 novembre 2011