Padre Musallam alla Radio Vaticana: "Il Dio della pace ci dia la pace"
Misna
Lanciando un appello per la pace in Medio Oriente, alla Messa di ieri per la 42esima "Giornata mondiale della pace", Benedetto XVI ha ricordato “la piccola ma fervida parrocchia di Gaza”. Fausta Speranza della Radio Vaticana ha raggiunto telefonicamente il parroco, padre Manuel Mussalam.
PADRE MUSALLAM – La maggior parte della gente qui a Gaza non ha sentito le parole del Papa che i media hanno riportato. Ma noi non abbiamo l’elettricità e dunque internet. Specialmente a Gaza City noi possiamo ascoltare la radio di Gaza, ma non abbiamo contatti con il mondo, con i media. Questa è la situazione ma ovviamente per quelli ai quali abbiamo riferito le parole del Papa è stata una cosa molto buona. Pochissime persone sono riuscite, sia ieri che oggi, ad andare a Messa anche grazie a delle suore che li hanno portati con la macchina. Qui da noi i raid aerei hanno distrutto moltissimo sia case che edifici istituzionali. Io ho parlato con alcune famiglie e molti dei cristiani e musulmani che conosco hanno le case distrutte anche se non sono stati attaccati direttamente, ma le loro case erano accanto agli obiettivi dei raid. Gli obiettivi da colpire erano in piena città dunque non avrebbero potuto distruggere posti di polizia, depositi di armi, uffici governativi, senza colpire le abitazioni private. Stamattina hanno distrutto il ministero dell’Istruzione. Hanno distrutto il Parlamento, il ministero degli Interni.
Padre Manuel qual è la preghiera che ha nel cuore?
Ho chiesto ai miei parrocchiani di recitare con me ogni ora questa preghiera: il Dio della pace ci dia la pace, il Dio della pace dia a questo paese la pace. Noi cantiamo l’Agnus Dei per chiedere la pace. Per il mondo ho questa preghiera: la carità del mondo, la carità dei cristiani, la carità di Cristo, la carità del Vangelo, la carità della Chiesa se si ferma di fronte alle difficoltà non è la carità di Dio. La carità della Croce passa attraverso tutte le difficoltà e arriva a chi ha bisogno. Noi aspettiamo la carità della Croce.
Fonte: Mirna.org
2 gennaio 2009