Pace in bici 2011
Beati i costruttori di pace
Un mondo libero da armi nucleari è il nostro obiettivo. Dal 6-9 agosto 2011: Rovigo, Padova, Carbonera, Pordenone e Aviano.
Carissima/o,
E così, anche quest'anno ci avviciniamo alle date di agosto. Come tutti gli anni, l'associazione Beati i costruttori di pace non va in ferie! Anzi, rimane al lavoro per fare memoria dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki.
Si stanno ultimando i preparativi per la 3a edizione di Pace in Bici, un giro in bicicletta che serve per rinsaldare l'impegno per un nuovo rapporto tra le comunità e tra i popoli, tra l'umanità e la nostra Terra. Per questo, strumento dell'azione è la bicicletta. Come diceva Alex Langer: lentius, profundius, suavius (più lento, più profondo, più dolce).
Si tratta, come sapete già, di una pedalata di solidarietà, in cui la velocità di tutte/i si adegua alla lentezza dell'ultimo. Un giro il cui percorso è deciso anche in base alle offerte di ospitalità ricevute. L'unico luogo che non cambia è il punto di arrivo: la base USAF di Aviano, dove sono tuttora custodite alcune decine di armi nucleari.
Rinnoveremo l'impegno per il disarmo, per una cultura di pace, per un modello di sviluppo rispettoso delle persone e dell'ambiente. Costruiremo alleanze con gli Enti Locali facendoci ambasciatori di Mayors for Peace (Sindaci per la Pace), l'associazione presieduta dal Sindaco di Hiroshima. Raccoglieremo adesioni alla Campagna ICAN, per una Convenzione internazionale che proibisca la costruzione, il possesso, l'uso delle armi nucleari. Un mondo libero da armi nucleari è il nostro obiettivo.
La partecipazione di ciascuna/o è libera, e gratuita. Qualche chilometro, una mezza giornata, tutte le giornate … quello che puoi! L'unica cosa che ti chiediamo è di segnalarci che ci sarai: abbiamo necessità di sapere quali saranno i numeri.
Hiroshima e Nagasaki: 6 e 9 agosto 1945
Pace in Bici: dal 6 al 9 agosto 2011
Il 5 sera appuntamento alle ore 19 a Rovigo per un incontro conviviale con le associazioni.
La cerimonia in memoria di Hiroshima si svolgerà a Rovigo, alle 8.15 del 6 agosto. Da lì partiremo alla volta di Padova passando per Adria, Cavarzere, Cona – Pegolotte, Villa del Bosco, Pontelongo, Arzergrande, Piove di Sacco, Campolongo, Sant'Angelo, Legnaro, Ponte San Nicolò, per arrivare a Padova.
Il 7 agosto il percorso inizia da Padova e passa per Cadoneghe, Vigodarzere, Campodarsego, San Giorgio delle Pertiche, Santa Giustina in Colle, Camposampiero, Loreggia, Piombino Dese, Trebaseleghe, Scorzè, Zero Branco, Quinto di Treviso, Treviso, Silea, Lanzago, per arrivare a Carbonera.
L'8 agosto passeremo per Villorba, Spresiano, Giavera del Montello, Nervesa della Battaglia, Susegana, Conegliano, Vittorio Veneto, Cappella Maggiore, Cordignano, Caneva, Sacile, per arrivare a Pordenone, dove saremo accolti alla parrocchia di Vallenoncello.
La mattina del 9 agosto, dopo il breve percorso da Vallenoncello, la manifestazione si conclude con la memoria del bombardamento di Nagasaki, alle 11 del 9 agosto, davanti alla base di Aviano che tuttora contiene alcune decine di bombe termonucleari. Alla cerimonia conclusiva sono invitati gli Enti Locali, con i gonfaloni.
Tre motivi più che validi per partecipare
Solidarietà. Le vittime delle armi nucleari non sono soltanto gli oltre
200.000 morti di Hiroshima e Nagasaki, ma sono anche gli Hibakusha e tutti coloro che sono stati colpiti e portano le conseguenze delle radiazioni. Sono le popolazioni delle isole del Pacifico e degli atolli della Polinesia, dove gli USA e la Francia hanno eseguito le sperimentazioni nucleari; la popolazione del Kazakhstan, dove l’Unione Sovietica costruiva e testava gran parte del proprio arsenale nucleare; le vittime di Cernobyl; i Nativi Americani che abitano nelle zone intorno alle miniere d’uranio e le popolazioni dell’Africa Occidentale – in particolare del Niger – dove ancora oggi la Francia e altri Stati si approvvigionano di uranio per far funzionare le proprie centrali. Perché, in ogni stadio del ciclo dell’uranio, la radioattività che si sprigiona causa gravi danni. Si sta costituendo l’organizzazione degli “Hibakusha globali”.
Responsabilità. Le atomiche non aiutano a risolvere nessuno dei
problemi più gravi e urgenti dell’umanità: non i cambiamenti climatici, non la povertà estrema, non le epidemie, non la mancanza di acqua potabile, non il terrorismo. È possibile che nessuno, per affrontare e uscire dalla crisi
economica globale, dica quante energie intellettuali e materiali vadano sprecate per mantenere il sistema armato mondiale? Per un futuro sostenibile non basta un comportamento cosciente e responsabile delle singole persone e delle piccole comunità: anche gli Stati devono uscire da un sistema di rapporti internazionali fondato sulla violenza armata. Le armi inquinano i rapporti tra popoli e fra Stati e sono fortemente tossiche per i territori su cui finiscono.
Per un futuro sostenibile il disarmo è necessario. L’eliminazione del nucleare militare è il primo passo.
Impegno. La maggioranza degli italiani nel Referendum del 12-13 giugno scorso si è espressa contro le centrali nucleari. È stato un importante segnale di quale valenza ed efficacia possa avere la partecipazione della società nel prendere decisioni fondamentali per tutti. Arrivare a una convenzione internazionale per l’abolizione delle armi nucleari è oggi un impegno ineludibile perché il Trattato di Non Proliferazione ha bisogno di una scossa!
“Pace in Bici” fa leva sulla creazione di questa coscienza a livello internazionale e nazionale che porti a una partecipazione decisiva.