Orrore in Afghanistan: “Uccisi nove cristiani”
l'Unità.it
Il capo della polizia provinciale, Aqa Noor Kintoz ha detto che dieci persone, fra cui cittadini americani, tedeschi e afghani, sono stati uccisi ieri nella provincia nord-orientale di Badakhshan da sconosciuti, forse ladri.
I talebani hanno affermato di avere ucciso "nove missionari cristiani". Lo ha detto un loro portavoce. L'organizzazione umanitaria cristiana International Assistance Mission (Iam) ha ammesso che probabilmente le dieci persone trovate morte nella provincia nord-orientale afghana del Badakhshan "sono molto probabilmente nostri membri". "E' probabile – si dice in un comunicato datato da Kabul – che si tratti di un gruppo che partecipava ad una operazione sul terreno di carattere oftalmologico", uno dei settori in cui dal 1966 opera la Iam, che è registrata come ong in Svizzera e Afghanistan. Il gruppo, si dice ancora, "era stato in Nuristan (provincia orientale afghana al confine con il Pakistan) su invito delle comunità locali.
Dopo aver completato il loro lavoro medico l'equipe stava rientrando a Kabul". "Se le notizie di cui disponiamo sulla loro morte fossero confermate – prosegue il testo – saremmo costretti a rilevare che si tratta di una uccisione insensata di persone che non hanno fatto altro che servire i poveri. Alcuni degli stranieri coinvolti hanno lavorato per decenni spalla a spalla con gli afghani". Questa tragedia, conclude il comunicato, "ha un impatto negativo sulla nostra capacità di continuare a servire il popolo afghano come l'Iam fa" da 44 anni e "speriamo che l'episodio non fermi il nostro lavoro che di cui beneficiano ogni anno oltre 250.000 afghani".
Il capo della polizia provinciale, Aqa Noor Kintoz ha detto che dieci persone, fra cui cittadini americani, tedeschi e afghani, sono stati uccisi ieri nella provincia nord-orientale di Badakhshan da sconosciuti, forse ladri. Kintoze ha confermato per telefono ad una agenzia di stampa che "i cadaveri sono di due americani, sei tedeschi e due afghani". L'attacco contro il gruppo, composto apparentemente da medici e di cui facevano parte tre donne, è avvenuto in una zona boscosa del distretto di Kuran Wa Munjan.
La polizia ha ritrovato i cadaveri delle dieci persone, che tornavano da un viaggio nei distretti di Karan e Menjan al confine con il Pakistan, vicino a tre fuoristrada crivellati di colpi. Un responsabile locale, che ha chiesto di non essere identificato, ha detto alla stampa che "tutti gli stranieri uccisi erano medici e che uno di essi, americano, lavorava nell'ospedale oculistico di Kabul". Il generale Kintoz ha chiarito che la spedizione era stata organizzata senza che la polizia ne fosse a conoscenza. Due interpreti afghani sono morti, si è infine appreso, ma un terzo è riuscito a fuggire correndo nella boscaglia.
La rivendicazione dei talebani é giunta dopo la notizia del ritrovamento di dieci corpi, in maggioranza di occidentali, nel nord dell'Afghanistan. "Si erano persi – ha detto il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid – quando una nostra pattuglia li ha trovati hanno cercato di scappare e sono stati uccisi". "Erano dieci, di cui nove stranieri, Cinque degli stranieri erano uomini e c'erano quattro donne. L'ultimo era un afghano", ha aggiunto il portavoce. "Avevano bibbie in dari, carte, sistemi Gprs, facevano una mappa delle posizioni dei combattenti talebani", ha ancora precisato il portavoce.
Fonte: unita.it
7 Agosto2010