Onu, sì al secondo mandato a Ban Ki Moon: “Sono un costruttore di ponti”


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Il palazzo di Vetro ha confermato l’ex ministro degli Esteri sudcoreano. E’ l’ottavo segretario generale delle Nazioni Unite. Criticato a volte per la cautela nei rapporti con i Paesi più forti, si è conquistato la fama di leader diligente, serio e di gran lavoratore


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Onu, sì al secondo mandato a Ban Ki Moon: "Sono un costruttore di ponti"

Ban Ki moon sarà segretario delle Nazioni Unite fino al 2016. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha rieletto il segretario generale dell'Onu, affidandogli un secondo mandato. Nessuna sorpresa da parte dei 192 membri dell'Assemblea, dopo che il rinnovo del mandato aveva avuto l'appoggio unanime del Consiglio di Sicurezza, comprese le cinque potenze con diritto di veto. Ex ministro degli Esteri sudcoreano, Ban è l'ottavo segretario generale delle Nazioni Unite. Il suo attuale mandato si concluderà il 31 dicembre. Poi inizierà il nuovo mandato, il secondo quinquennio, fino al 2016.
L'ex diplomatico di carriera al Ministero degli Affari Esteri e del Commercio della Corea del Sud e alle Nazioni Unite non ha concorrenti e non vi è praticamente nessuna opposizione interna nei suoi confronti. Anche se in passato, da quando ha assunto l'incarico ai vertici dell'organismo internazionale, è stato anche oggetto di critiche, talvolta aspre. Non appena arrivato alla guida dell'Onu, dove è succeduto a Kofi Annan, Ban – sottolinea la BBC – si è subito distinto facendo capire di essere a favore di una diplomazia discreta, e si è conquistato la fama di leader diligente, serio e di gran lavoratore. Spiegando ai giornalisti la scelta di provare a concorrere per un secondo mandato, ha promesso di continuare a guidare l'Onu come un "costruttore di ponti".
Ha citato, quali esempi di successi personali, i suoi sforzi per mettere i cambiamenti climatici in cima all'agenda dei temi globali, per assicurare un controllo sulla risposta delle Nazioni Unite a diverse emergenze umanitarie e difendere i poveri del mondo dalla crisi economica globale. Secondo gli osservatori il successo più importante del diplomatico sudcoreano nato il 13 giugno 1944 a Eumseong è stato probabilmente quello di essere riuscito a mantenere buone relazioni di lavoro con i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ban è stato attento a non urtarli nella gestione dei diversi dossier, un punto di forza che per molti rappresenta anche la sua debolezza: Ban è considerato da alcuni, in particolare i gruppi che si battono per il rispetto dei diritti umani, troppo accomodante con le grandi potenze. È visto come uno dei segretari generali più filo-americani che vi siano mai stati, probabilmente per la sua esperienza personale, durante l'infanzia, come sfollato della guerra di Corea sopravvissuto soprattutto grazie ai viveri donati dagli americani. Oltre alla mancanza di critiche nei confronti degli americani, Ban – eletto il 13 ottobre 2006 come ottavo segretario generale dell'Onu – è stato rimproverato anche perché troppo deferente nei confronti della Cina, e quindi poco critico verso la repressione operata ad esempio ai danni del Premio Nobel per la Pace, l'attivista in carcere Liu Xiaobo.
Ban si è sempre difeso sostenendo di non fare differenze quando si tratta di diritti umani universali e negli ultimi mesi – forse per rispondere ai suoi detrattori – ha cercato di levare di più la voce pubblicamente. Ha preso una posizione chiara sui risultati delle elezionin in Costa d'Avorio, che hanno costretto l'allora presidente Laurent Gbagbo al ritiro, e si è pronunciato a favore dei movimenti pro-democrazia nel mondo arabo.

Fonte: Adnkronos 

21 giugno 2011

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