Onu dei popoli, arabi e israeliani insieme all’insegna della riconciliazione
Michela Trigari
“Visti restrittivi, voli persi a causa dei mille controlli all’aeroporto di partenza, necessità di trovare un aereo che non faccia scali oppure di imbarcarsi su uno che transiti per altri Paesi ma senza mai cambiare velivolo: sono tante le difficoltà incontrate dal popolo palestinese per venire in Italia" commenta Randa Harb, del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani.
Sono circa una quarantina i delegati medio orientali che il 5 e 6 ottobre saranno a Perugia all’insegna della riconciliazione. Ma tra permessi per uscire dal Paese e visti restrittivi, i rappresentanti palestinesi hanno incontrato mille difficoltà per venire a portare la propria testimonianza in Italia.
Non solo la fatica di vivere nei territori occupati o nella striscia di Gaza ma anche la difficoltà di ottenere il permesso per uscirvi. E’ quella che stanno incontrando i 21 delegati palestinesi che, insieme ai 18 rappresentanti israeliani e ai due libanesi, il 5 e 6 ottobre parteciperanno all’Onu dei popoli in programma a Perugia durante la Settimana della pace. “Visti restrittivi, voli persi a causa dei mille controlli all’aeroporto di partenza, necessità di trovare un aereo che non faccia scali oppure di imbarcarsi su uno che transiti per altri Paesi ma senza mai cambiare velivolo: sono tante le difficoltà incontrate dal popolo palestinese per venire a raccontare qui in Italia quello che succede in ‘patria’ e che là non possono dire”, commenta Randa Harb, del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani che si sta occupando dell’accoglienza della delegazione medio orientale.
Tra gli invitati eccellenti all’assemblea ci sono Ghassan Khatib, ex ministro dell’Autorità nazionale palestinese e già ministro del lavoro, della pianificazione e della salute; Caroline Joseph Succar, della Rete delle donne libanesi “Democratic Gatherings”; Mohammad Bassam Hubeichi (anche lui del Libano), responsabile della relazioni internazionali dell’Organizzazione palestinese per i diritti umani; Ghaida Rinawi Zoabi (israeliana), membro della Commissione internazionale delle donne (Iwc)
“Lo spirito dell’Onu dei popoli 2007 è quello di dare voce a tutte quelle organizzazioni dove arabi e israeliani lavorano insieme per il dialogo e la riconciliazione”, spiega Randa Harb. Infatti, tra i partecipanti all’assemblea di Perugia ci saranno Bassam Aramin (palestinese), membro dei “Combattenti per la pace”, associazione di ex militari israeliani ed ex guerriglieri palestinesi che hanno deposto le armi e denunciato l’inutile violenza tra i due popoli (Bassam l’anno soccorso ha perso la figlia di 11 anni, colpita da un proiettile di un soldato israeliano nel cortile della scuola), Anat Marnin Shaham (israeliana), membro dell’Associazione dei parenti delle vittime del conflitto mediorientale (ha perso due fratelli nella guerra del Kippur del 1973), oltre a rappresentanti di Ipso (l’Organizzazione israelo-palestinese per la scienza), di Peace now (impegnato per il dialogo tra i due popoli) e del Forum delle ong israelo-palestinesi per la pace.