Oltre 2000 euro per il Kenya. Una cena sociale per la pace e la giustizia
Floriana Lenti
Si è svolta domenica 3 febbraio la cena sociale per il Kenya. Una serata all’insegna della solidarietà con oltre 140 partecipanti al Centro Shalom di Perugia. Visita la fotogallery!
"In Kenya, a seguito delle contestate elezioni presidenziali di fine dicembre, sono
in atto gravi incidenti in cui sono morti e continuano a morire centinaia di persone. A pagare il prezzo più alto, come al solito, sono i poveri e i più vulnerabili, donne, anziani e bambini".
Per aiutare e sostenere la gente del Kenya e chi lavora per la pace e la giustizia, a Perugia, domenica 3 febbraio, è stata organizzata una cena a cui hanno partecipato oltre 140 persone al Centro Shalom in Via Quieta. "Una cena organizzata in breve tempo, quattro giorni, ma sicuramente fondamentale per poter intervnire a sostegno del Kenya" dichiara Luigino Ciotti, presidente del circolo culturale "primomaggio" e rappresentante del Coordinamento Nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, e prosegue "Il Forum Sociale Mondiale di Nairobi, svoltosi nel gennaio 2007, al quale alcuni di noi hanno partecipato, è stato l'occasione per conoscere la difficile realtà sociale del Kenya, in particolare quella delle tante baraccopoli della capitale, e per stringere rapporti di amicizia e solidarietà con le tante organizzazioni che da anni lavorano per cambiare la situazione. Per questo ci sentiamo impegnati a mantenere vivo il legame di solidarietà che ci unisce e a dare il nostro contributo in un momento così difficile per il Kenya".
La cena è stata realizzata con prodotti biologici dell'Associazione Aiab (Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica) ed il presidente Vincenzo Vizioli, tra i fornelli e i partecipanti è intervenuto "L'importanza di compiere scelte etiche per l'acquisto di prodotti alimentari deve essere percepita da tutti. Noi proponiamo dei cibi biologici, che contrariamente a quanto si possa immaginare hanno un prezzo sostenibile… Inquinamento di aria, acqua e suolo; erosione e perdita di fertilità del suolo; riduzione della biodiversità; elevati consumi energetici e produzione di gas serra: questi sono alcuni dei problemi creati dall’agricoltura convenzionale e che nemmeno la sua versione geneticamente modificata è in grado di risolvere, anzi. Su tutti questi problemi l’agricoltura biologica ha invece dimostrato di essere capace di offrire delle soluzioni".
Il ricavato della serata sarà devoluto al missionario comboniano Padre Renato Kizito Sesana che da anni vive in Africa ed ha avviato vari progetti tra cui la fondazione
"Amani", a Padre Daniele Moschetti, missionario combiniano a Korogocho, a Gianfranco Morino, fondatore di World Friends, che da molti anni lavorano nelle baraccopoli di Nairobi per ridare speranza e nuove opportunità a chi vi abita; tutti sono attualmente impegnati a prestare soccorso alle vittime delle violenze e dei massacri.
"La serata è stata un vero successo per noi, non ci aspettavamo tanta partecipazione. Questo feedback da parte di tutti i presenti ci dà la forza e la grinta per organizzare ancora altre iniziative analoghe, consapevoli che potremo portare il nostro contributo a chi ha effettivamente bisogno di noi" spiegano Lucia Maddoli e Irene Merletti.
A conclusione della cena è stato proiettato il video "Mtaani" realizzato da alcuni ragazzi delle baraccopoli di Nairobi, che presenta e illustra -in modo completo, suggestivo e significativo- uno spaccato della realtà degli slum.
La serata è stata promossa da varie associazioni: Agesci Umbria, Aiab, Arci Perugia, Associazione Civiltà Etica, Circolo culturale “primomaggio”, Cesvol Perugia – Piattaforma volontariato Internazionale, Comitato di gemellaggio Marsciano per il Burkina Faso, Tavola della pace, UmbriaAfrica, Umbria Equoesolidale, Verso Sud.
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