Oggi manifestazioni contrapposte al Cairo
NEAR EAST NEWS AGENCY
Primo venerdì di Ramadan, scendono in piazza sostenitori e oppositori di Morsi. In Sinai ucciso un poliziotto. Nuove accuse della magistratura all\’ex presidente
Un altro venerdì caldo quello che attende oggi l’Egitto, a pochi giorni dalla deposizione del presidente Morsi con un colpo di Stato militare e la creazione di un governo ad interim. Proseguono le violenze anche nella Penisola del Sinai, dove questa mattina un poliziotto è stato ucciso da un gruppo di militanti armati in un attacco ad un checkpoint militare.
Oggi sostenitori e oppositori dei Fratelli Musulmani hanno indetto diverse manifestazioni, nel primo venerdì di Ramadan. La Fratellanza ha chiamato a scendere nelle piazze del Cairo per protestare contro la cacciata di Morsi e a marciare verso la sede della Guardia Repubblicana e verso il palazzo presidenziale, mentre le opposizioni si ritroveranno in Piazza Tahrir. Il timore di ulteriori violenze è forte dopo il massacro di lunedì quando 53 sostenitori del movimento islamico sono stati uccisi vicino alla sede della Guardia Repubblicana, dove si pensa sia detenuto Morsi.
E proprio Morsi resta al centro dell’attenzione della magistratura che sta ora indagando sull’evasione dalla prigione di Wadi el-Natroun del presidente e di altri 30 leader della Fratellanza durante le proteste del 2011. Secondo i procuratori, ad aiutare il deposto presidente all’epoca furono militanti di Hamas: le prove sarebbero state raccolte dalla corte della città di Ismaiylia, sul Canale di Suez, che avrebbe a disposizione una serie di testimonianze.
Hamas ha sempre negato le accuse, che se dimostrate proverebbero una volta di più il significativo ruolo del movimento islamista palestinese nella questione egiziana, anche alla luce della notizia circolata ieri secondo la quale 32 militanti di Hamas sono stati uccisi in Sinai dall’esercito egiziano negli ultimi giorni.
Sul piano politico il nuovo premier, Beblawi, sta procedendo con la formazione del nuovo esecutivo e apre la porta alla Fratellanza, che per ora ha rigettato l’offerta di partecipare alla creazione di un esecutivo che considera illegittimo e anti-democratico. Secondo fonti giornalistiche, Beblawi avrebbe già individuato due terzi del nuovo governo.
A livello internazionale, gli Stati Uniti non sembrano voler prendere posizioni estreme ed evitano di definire la caduta di Morsi un colpo di Stato. Ieri fonti militari del Pentagono hanno confermato l’invio al Cairo di quattro jet F16, parte di un accordo di vendita firmato lo scorso anno.
Fonte: Nena News
12 luglio 2013