Oggi al Premio Ilaria Alpi si parla di mafia, servizi deviati e verità
La redazione
Da piazza della Loggia all’omicidio Alpi-Hrovatin. Oggi, giovedì 16 giugno, a Riccione riflettori puntati su stragi e delitti che hanno insanguinato l’Italia. Vedi il video dell’inaugurazione.
Stragi e impunità, strategia della tensione, infiltrazioni mafiose al Nord e in Europa. Se ne parla nella seconda giornata del Premio Ilaria Alpi, la manifestazione dedicata al giornalismo televisivo d’inchiesta in corso a Villa Mussolini di Riccione (viale Milano 31). Appuntamento clou nel programma di giovedì 16 giugno è il dibattito “Il filo rosso delle verità. Dal caso Ilaria Alpi alle stragi e i delitti che hanno insanguinato il nostro Paese” (alle 21 al Palacongressi, via Virgilio 17), a cui partecipano la portavoce dell’associazione Ilaria Alpi Mariangela Gritta Grainer, il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, il magistrato e socio di Libertà e Giustizia Sergio Materia e Agnese Moro, figlia dello statista democristiano ucciso nel 1978. All’incontro, moderato dal caporedattore del Tg3 Santo Della Volpe, intervengono anche Manlio Milani, presidente dell’associazione Vittime della strage di Brescia, e il magistrato Giuliano Turone.
“Giorgio Alpi, il papà di Ilaria, lo diceva sempre che c’è un filo rosso nella storia di Italia che lega le stragi di Italia al duplice assassinio di Mogadiscio” ricorda Mariangela Gritta Grainer, ex parlamentare e componente delle Commissioni bicamerali che hanno indagato sulla mala cooperazione e sulla morte di Ilaria e Miran, oggi portavoce dell’associazione Ilaria Alpi. “Giorgio – continua – credeva che giustizia e verità siano un diritto per chi è stato colpito e un dovere per chi ha responsabilità pubbliche. Lui se n’è andato senza avere né l’una né l’altra”. Ma forse qualcosa oggi sta cambiando. “Una nuova generazione politica sta crescendo ed è questo che fa spirare un aria di rinnovamento – aggiunge la portavoce dell’associazione Ilaria Alpi –. C’è sete di verità, la gente vuole sapere. Sono convinta che se la ricerca della verità diventerà una priorità per la politica si avrà giustizia, finalmente, e la politica tornerà ad essere vicina ai cittadini”.
Ma di ricerca della verità e impunità delle stragi si parlerà fin dal mattino. Alle 10 Manlio Milano e Silvia Guarneri (avvocato di parte civile all’ultimo processo per la strage di piazza della Loggia) sono infatti i protagonisti dell’incontro “Strategia della tensione e impunità delle stragi: piazza della Loggia tra verità giudiziaria e verità storica”. Alla discussione partecipano anche i giornalisti della Rai Andrea Riscassi e Roberto Scardova e Daniele Biacchessi di Radio 24. L’evento è organizzato in collaborazione con la Rete degli archivi per non dimenticare, l’associazione delle Vittime della strage di Brescia e con le scuole di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano e Walter Tobadi dell’Università degli studi di Milano.
La corruzione, il riciclaggio e le diffusione delle mafie in Europa sono invece al centro del workshop di due giorni e delle inchieste del Progetto Est, una iniziativa promossa, all’interno del programma della Unione Europea “Europa per i cittadini”, dall’associazione Ilaria Alpi in collaborazione con Flare Network (l’associazione europea fondata da Libera e da Terra del fuoco), il Romanian Centre for investigative journalism e il Centro studi e ricerca sulla sociologia giuridico penale dell’Università di Bologna. L’evento si apre giovedì alle 10 con il confronto sulla corruzione nel settore delle energie eoliche e nucleari, a cui partecipano Piergiorgio Morosini (giudice per le indagini preliminari a Palermo e segretario di Magistratura democratica), lo scrittore e collaboratore dell’Espresso Mario Portanova, Emil Maghinici del Partito ecologista romeno e il giornalista romeno di Reporter Virtual Tiberiu Lovin. Secondo appuntamento, alle 15.00, sul riciclaggio di denaro nell’edilizia e nella gestione dei rifiuti, con il procuratore capo di Forlì Fabio Vizi, il presidente del comitato unitario delle professioni di Modena Pietro Balugani, il presidente del Civic resource centre della Romania Cosmin Barzan e il professore di criminologia all’Università di Bologna Dario Melossi. Ogni incontro si svilupperà a partire dalla proiezione delle inchieste giornalistiche condotte sul campo da Michela Monte e Ivan Augello. I reportage attraversano il Vecchio Continente, dall’Italia alla Romania, per chiudere il cerchio a Bruxelles, svelando collusioni, corruzione e le infiltrazioni delle “mafie invisibili” nell’edilizia, nella green economy, nel business dei rifiuti e nelle istituzioni locali.
È dedicato alla memoria e alla verità anche il convegno nazionale della Rete degli archivi per non dimenticare, che si apre alle 15 con l’intervento di Ilaria Moroni, direttrice del Centro documentazione archivio Flamigni. Si discuterà delle nuove prospettive per la ricerca (dalle 15.30 alle 16.30) con lo storico Francesco Biscione, il magistrato Giuliano Turone e la docente Cinzia Venturoli. E poi di dialogo con le istituzioni insieme a Patrizia Ferrara della Direzione generale per gli archivi e a Stefano Vitali, soprintendente archivistico dell’Emilia-Romagna. Il convegno si conclude alle 17 con gli interventi di Agnese Moro, Lorenzo Frigerio di Libera Informazione, Marcella Filippa (Fondazione Vera Nocentini), il direttore di Radio Popolare Danilo De Biasio, Silvia Savorelli (Aamod) e Ilaria La Fata (Centro studi stagione dei movimenti di Parma).
Nel programma pomeridiano del Premio Ilaria Alpi, alle 17 c’è anche il primo incontro di “Parole tra noi” (piazzale davanti alla galleria del Palacongressi) con la presentazione del libro edito da Rizzoli “Il quarto livello” di Maurizio Torrealta di Rainews. Alle 18, invece, il monologo dell’attore antimafia Giulio Cavalli “Silenzio, c’è mafia al Nord!” apre il dibattito a cui partecipano Gianluigi Nuzzi di Libero, lo scrittore e collaboratore dell’Espresso Mario Portanova, il magistrato di Palermo Piergiorgio Morosini, Marco Nebiolo di Narcomafie e Antonella Mascali del Fatto Quotidiano, che modera la discussione.
A concludere la giornata, alle 23 nuova puntata di “Anno Zoro”: interviste e satira sui fatti del giorno, con Diego “Zoro” Bianchi, Antonio Sofi e la “guest star” Sandro Ruotolo.
La diciassettesima edizione del Premio Ilaria Alpi prosegue fino a sabato con incontri con le grandi firme del giornalismo, dibattiti sui migranti e le rivoluzioni del nord Africa e le proiezioni, alla presenza degli autori, delle 27 video inchieste in lizza in una delle otto categorie del Premio. I vincitori saranno proclamati, sabato 18, nella serata finale condotta da Tiziana Ferrario, in cui saranno anche consegnati un premio speciale a Roberto Saviano, il premio alla carriera a Bernardo Valli e, per il secondo anno consecutivo, un premio speciale UniCredit per il valore e il coraggio ad Agnes Taile, giovane reporter camerunense minacciata di morte e aggredita per aver denunciato la corruzione del suo governo.