Nucleare Iran: ottimismo Kerry irrita Netanyahu


Michele Giorgio - Near Neast News Agency


Per Israele l’Iran sta solo guadagnando tempo, per superare la «linea rossa»: la capacità di produrre la bomba atomica. Netanyahu pensa sempre ad un attacco militare.


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Israele ha reagito con malcelata irritazione al cauto ottimismo del Segretario di Stato Usa John Kerry che ha definito «utile» l’esito dei negoziati tra il gruppo del 5+1 e l’Iran svoltisi il 26 e 27 febbraio ad Almaty e ha auspicato che si arrivi a un accordo complessivo sul programma nucleare iraniano. Un giudizio condiviso dal ministro degli esteri di Tehran, Ali Akbar Salehi.

Per Israele invece l’Iran sta solo guadagnando tempo, per superare la «linea rossa»: la capacità di produrre la bomba atomica. Teheran «continua a sfidare la comunità internazionale», ha tuonato il premier Netanyahu, «non credo che vi siano altri mezzi che una sanzione militare contro l’Iran». Tralasciando il «particolare» che Israele è l’unico Stato della regione a possedere in segreto tra 100 e 200 bombe atomiche.

Netanyahu, che ha più volte avvertito che Israele potrebbe lanciare un attacco contro le centrali iraniane, ieri ha esortato la comunità internazionale a non mettere da parte la possibilità di una azione militare: «Occorre – ha detto – rafforzare le sanzioni contro l’Iran e chiarire che nel caso in cui prosegua il suo programma nucleare, ci saranno delle sanzioni militari».

I Paesi del gruppo dei 5+1 – (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza + la Germania) hanno presentato una nuova «offerta» all’Iran, promettendo «una riduzione di alcune sanzioni sul commercio dell’oro, l’industria petrolchimica e certe sanzioni bancarie»; in cambio Tehran dovrebbe fermare le attività di arricchimento dell’uranio al 20%, chiudere il sito nucleare di Fordo e inviare all’estero gli stock di uranio arricchito al 20%. Il 5+1 e l’Iran si incontreranno di nuovo il 17 e 18 marzo a Istanbul.

Fonte: Nena News

2 marzo 2013

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