Non c’è nessuna “guerra al terrorismo”
Fulvio Scaglione - famigliacristiana.it
La “guerra al terrorismo” esiste solo nella propaganda. Nella realtà, le potenze appoggiano per i propri scopi i diversi terrorismo. Il caso Siria, l’Iraq, l’Iran…
Il buon Totò avrebbe detto: “Ma mi faccia il piacere!”. Questa storia della “guerra al terrorismo”, con cui dal 2001 ci fanno trangugiare qualunque cosa, qualunque limitazione ai diritti e alle libertà personali, per non parlare della privacy, ha davvero raggiunto il colmo.
Proviamo a dirlo in parole semplici: non esiste (e forse non è mai esistita) alcuna “guerra al terrorismo” in quanto tale. Esistono solo diverse politiche di appoggio a diversi terrorismi, che poi le diverse propagande spacciano per quel che meglio credono.
La cosa è ormai chiarissima e per non vederla bisogna chiudere gli occhi apposta. Qualche esempio: Hezbollah, l’organizzazione politico-militare degli sciiti in Libano, è sulla lista nera degli Usa in quanto gruppo terroristico. D’accordo. Ma le formazioni della guerriglia che si batte contro Assad, in Siria, che fanno strage di civili con le autobomba (e che adesso si combattono anche tra loro), che cosa sono? Eppure, fino a ieri gli Usa fornivano loro armi e finanziamenti.
L’Iran, come si sa, è uno “Stato canaglia“, anche lui ispiratore e finanziatore di terrorismi assortiti. D’accordo. Ma tutto il mondo sa che i miliziani islamisti sunniti che colpiscono in Iraq (ma anche in Siria, e forse pure in Libano negli ultimi mesi), al prezzo di migliaia di morti l’anno, sono ispirati e finanziati dall’Arabia Saudita, grande alleato degli Usa. Perché, dunque, l’Arabia Saudita non è uno “Stato canaglia” ma, al contrario, un Paese da ossequiare?
Perché la Primavera Araba dev’essere rispettata in Egitto e in Tunisia ma può essere tranquillamente stroncata in Bahrein, con sauditi e americani disposti ad appoggiare, con le armi gli uni e con la politica gli altri, un regime non meno oppressivo di quello che fu il regime di Assad prima della guerra? La risposta è semplice: perché non c’è alcuna “guerra al terrorismo” ma solo la strenua difesa degli interessi di questa o quella potenza. Il che, tra l’altro, è coerente con i risultati ottenuti: perché se una “guerra al terrorismo” ci fosse, e fosse in vigore dal 2001 dopo le Torri Gemelle, e impegnasse le risorse che sappiamo dei Paesi che sappiamo, dovremmo allora ammettere che si tratta di un colossale e grottesco fallimento.
Fonte: www.famigliacristiana.it
18 gennaio 2014