Silvia Romano ringrazia i suoi amici in un post pubblicato sul suo profilo Facebook: “Sentivo che avreste visto il mio sorriso e avreste gioito perché sono viva, e sono qui. Ho seguito il cuore e quello non tradirà mai. Non arrabbiatevi per difendermi, il peggio è passato”.
Nel post su Facebook, visibile solo agli amici, Silvia Romano fa riferimento anche al vestito tradizionale somalo indossato il giorno del rientro in Italia. “Non vedevo l’ora di scendere da quell’aereo perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire ancora il loro calore e e dirgli quanto le amassi nonostante il mio vestito”.
“A tutti gli amici e le amiche che mi sono stati vicini con il cuore in questo lungo tempo – questo il testo completo– grazie grazie grazie. Grazie anche a chi non era un amico, ma un conoscente o uno sconosciuto e mi ha dedicato un pensiero. A tutti coloro che hanno supportato i miei genitori e mia sorella in modo così speciale e inaspettato: scoprire quanto affetto gli avete dimostrato per me è stato ed è solo motivo di gioia, sono stati forti anche grazie a voi e io sono immensamente grata per questo. Non vedevo l’ora di scendere da quell’aereo perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire ancora il loro calore e dirgli quanto le amassi, nonostante il mio vestito”.
E ancora, dice la giovane cooperante: “Sentivo che loro e voi avreste guardato il mio sorriso e avreste gioito insieme a me perché alla fine io sono viva e sono qui. Sono felice perché ho ritrovato i miei cari ancora in piedi, grazie a Dio, nonostante il loro grande dolore. Perché ho ritrovato voi tutti pronti ad abbracciarmi. Io ho sempre seguito il cuore e quello non tradirà mai. Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi – è l’appello finale – il peggio per me è passato. Godiamoci questo momento insieme. Vi abbraccio tutti virtualmente forte e spero di farlo presto anche dal vivo. Vi voglio bene”.
14 maggio
AGI