In Nigeria incubo colera


L’Osservatore Romano


Un milione e mezzo di persone a rischio tra guerre tribali e terrorismo


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
On 17th November 2016, UNICEF Nutrition Officer, Aishat Abdullahi, assesses 7 month old Umara Bukar for malnutrition at a UNICEF supported health clinic at Muna Garage IDP camp, Maiduguri, Borno State, northeast Nigeria as Umaras mother (in black) looks on.  20 days ago Umara weighed just 4.2kg when he first arrived at the health clinic run in partnership with the Nigerian government.  He now weighs 5.1kg.
To date, over 117,00 children with severe acute malnutrition (SAM) in northeast Nigeria have been admitted to therapeutic feeding programmes run by UNICEF and partners. ANSA/UFFICIO STAMPA UNICEF ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

La Nigeria deve affrontare una nuova, terribile sfida: l’epidemia di colera che sta letteralmente falciando una popolazione già stremata dalla povertà, dalla fame e dal terrorismo jihadista di Boko Haram.

I dati diffusi dall’Unicef (il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia) sono a dir poco allarmanti: decine di persone sono già morte (ma si tratta soltanto delle vittime accertate) e circa un milione e mezzo sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni nelle aree ad alto rischio.

Oltre 350.000 bambini potrebbero già essere infettati.

I casi continuano ad aumentare e le strutture mediche locali necessitano di aiuti immediati. L’aspetto più drammatico di questa nuova emergenza nigeriana è che la maggior parte dei casi di colera sono stati segnalati nei campi profughi, dove migliaia di persone sono costrette a vivere per sottrarsi alle violenze non solo di Boko Haram, ma anche dei gruppi tribali in guerra per ottenere il controllo delle immense risorse di cui dispone il paese, uno dei più ricchi del mondo per il petrolio e i minerali.

L’Unicef indica che la maggior parte dei casi di colera sono stati registrati nel campo profughi di Muna Garage, dove attualmente vivono circa 20.000 persone in precarie condizioni igieniche e tra enormi difficoltà. I servizi medici, qui, praticamente non esistono. In seguito alle forti piogge il campo — che si trova alla periferia della città di Maiduguri nello stato di Borno, spesso presa di mira dai jihadisti — è in parte allagato e questo peggiora ulteriormente le già disastrate condizioni sanitarie del luogo, costituendo un fattore aggravante durante un’epidemia di colera.

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento