Netanyhau a Roma: in agenda anche voto Anp a Onu
Alessandro Logroscino - Ansa
Summit con Berlusconi. 18 ministri per firmare 9 accordi.
Un intervento del governo per scoraggiare la partecipazione italiana alla flottiglia di attivisti che intende tornare a sfidare il blocco navale della Striscia di Gaza; e la conferma dell'impegno di Roma a votare contro l'attesa richiesta ''unilaterale'' di riconoscimento dello Stato palestinese all'Onu, a settembre, entro i confini del 1967. Sono questi due degli obiettivi chiave del premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in vista del vertice intergovernativo con l'Italia, in programma da domani. Gia' da oggi nella capitale, Netanyahu e' salito nel pomeriggio al Campidoglio, ospite del sindaco Gianni Alemanno, per una cerimonia di mobilitazione per il rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit da cinque anni ostaggio di Hamas. Il pressing delle autorita' italiane per il rilascio del giovane militare non e' mai venuto meno. Accompagnato a Roma da ben nove ministri, Netanyahu domani cogliera' senz'altro l'occasione per confermare – in un momento di crescenti timori d'isolamento per il suo Paese – il contesto di rapporti privilegiati con l'Italia. Come testimonia il formato ampio del vertice, analogo a quello che a livello europeo Israele vanta solo con Germania e Polonia. ''L'atteggiamento dell'Italia verso Israele e' molto positivo.
Il premier Netanyahu e i suoi ministri possono attendersi un'accoglienza calorosa'', ha dichiarato alla vigilia al quotidiano Haaretz l'ambasciatore israeliano a Roma, Gideon Meir, sottolineando come ciascuno dei ministri abbia in agenda incontri con il proprio omologo italiano in previsione della firma di ''almeno nove'' accordi bilaterali di settore. Secondo Meir, fra i due Paesi le relazioni sono del resto oggi decisamente ''strette'', anche se ''cio' non significa che non ci siano divergenze'' su cui ''lavorare insieme''. Su quella che per la diplomazia israeliana sembra essere in questo momento la questione piu' impellente – ossia il sempre piu' probabile ricorso dei palestinesi a settembre all'Onu (di fronte allo stallo del processo di pace e all'insuccesso degli sforzi di mediazione negoziale americani) per il riconoscimento di un loro Stato indipendente – l'ambasciatore si e' mostrato tuttavia piu' che certo dell'atteggiamento italiano.
E ha notato come sia il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sia il ministro degli Esteri, Franco Frattini, sia il capo dello Stato, Giorgio Napolitano si siano espressi con chiarezza in proposito. ''La posizione (di Berlusconi e del vertice politico italiano) – ha affermato Meir – e' molto netta: sicuramente favorevole alla costituzione di uno Stato palestinese accanto a uno Stato ebraico'', ma a condizione che tale Stato ''scaturisca solo dal negoziato'' con Israele. Una posizione che sembra offrire dunque ampie garanzie a Netanyahu.
Quanto alla nuova flottiglia – in partenza a fine giugno secondo i piani, a poco piu' di un anno dall'epilogo sanguinoso dell'abbordaggio israeliano al traghetto turco Mavi Marmara – l'ambasciatore ha preferito glissare. Ma per la stampa anche questo sara' fra gli argomenti del summit romano, pur nella consapevolezza che il governo Berlusconi non possa intervenire d'autorita' sulle iniziative di movimenti e soggetti privati. Nell'intervista a Haaretz, Meir non ha mancato infine di lodare l'esecutivo italiano e le autorita' locali per non aver ceduto alle pressioni di quanti chiedevano di spostare altrove la rassegna 'Unexpected Israel', inaugurata oggi a Milano in Piazza del Duomo. Un evento volto a promuovere l'immagine – non solo turistica – d'Israele e che, a dispetto dell'allerta contestazioni, sara' visitata dallo stesso Netanyahu a conclusione del vertice di Roma.
Fonte: www.ansa.it
13 giugno 2011