Netanyahu apre a Obama: Stato palestinese con confini provvisori
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Come riaccorciare le distanze con Washington? Per il premier israeliano Benyamin Netanyahu una soluzione può essere l’apertura ad un accordo di transizione in Cisgiordania…
Come riaccorciare le distanze con Washington? Per il premier israeliano Benyamin Netanyahu una soluzione può essere l'apertura ad un accordo di transizione in Cisgiordania, fondato sulla costituzione di uno Stato palestinese dai confini provvisori e sul rinvio ad una fase successiva dei negoziati sullo status di Gerusalemme est. Lo scrive oggi il quotidiano Haaretz, ma la notizia non trova conferme ufficiali.
Oggi George Mitchell, emissario del presidente Barack Obama per il Medio Oriente, sara' impegnato a Gerusalemme e a Ramallah in una nuova spola nel tentativo di rilanciare i negoziati indiretti fra Israele e Anp.
Ieri, in una intervista televisiva, Netanyahu ha ribadito che non congelera' i progetti edili ebraici a Gerusalemme est, come gli era stato richiesto il mese scorso da Obama. "Se Israele si ritirasse da Gerusalemme est – ha affermato – l'Iran potrebbe entrarvi", come avvenuto nel Libano meridionale e a Gaza dopo i ritiri militari di Israele.
Secondo Haaretz, Netanyahu ha tuttavia elaborato nuove proposte nell'intento di facilitare la mediazione degli Stati Uniti. Fra queste, la costituzione di uno stato palestinese dai confini provvisori (in Cisgiordania); il rinvio dei negoziati sullo status di Gerusalemme est "congiunto all'impegno israeliano – secondo il giornale – di astenersi da alcuna provocazione"; la definizione dei punti di dissenso fra Netanyahu ed Obama; ed un indurimento delle posizioni statunitensi verso Siria ed Iran.
Fonte: RaiNews24
23 aprile 2010