Nell’Unione Europea vivono 31,9 milioni di stranieri
Redattore Sociale
I dati Eurostat. Le popolazioni più numerose provengono da Turchia, Romania, Marocco, Polonia e Italia. La Svezia è lo Stato membro con il più alto tasso di acquisizione della cittadinanza per abitante nell’Ue.
BRUXELLES – Nell’Unione europea vivono 31,9 milioni di “stranieri”. Oltre un terzo di questi, ossia 11,9 milioni, vengono da un altro paese dell’Ue, gli altri provengono dai paesi europei extra-Ue (7,2 milioni), dall’Africa (4,9 milioni), dall’Asia (4 milioni) o dal continente americano (3,3 milioni). In totale, gli “stranieri” rappresentano il 6,4% della popolazione totale residente nell’Unione europea.
Questi, in sintesi, i dati resi noti stamattina da Eurostat, l’istituto di statistica della Commissione europea, relativi all’anno 2009.
In cifre assolute, il maggior numero di cittadini stranieri risiede in Germania (7,2 milioni), Spagna (5,7 milioni), Regno Unito (4,0 milioni), Italia (3, 9 milioni) e Francia (3,7 milioni). Oltre il 75% degli stranieri vivono in uno di questi cinque Stati membri.
In rapporto invece alla popolazione residente, la più alta percentuale di cittadini stranieri si registra in Lussemburgo (44% della popolazione totale), Lettonia (18%), Cipro e Estonia (16% ciascuno), Spagna (12%), Irlanda (11%) e Austria (10%). Le percentuali più basse di cittadini stranieri, pari o inferiori a 1%, si registrano invece in Polonia, Romania, Bulgaria e Slovacchia. In Italia i cittadini stranieri sono il 6,5% della popolazione (dodicesimo posto tra i 27 paesi Ue).
Da dove provengono questi cittadini stranieri? Le popolazioni più numerose arrivano dalla Turchia (2,4 milioni, pari all'8% del numero totale degli stranieri che vivono nell'Ue), dalla Romania (2,0 milioni, pari al 6% degli stranieri che vivono nell’Ue), Marocco (1,8 milioni, pari al 6%), Polonia (1,5 milioni, pari al 5%) e dall’Italia (1,3 milioni , 4%).
In media, la popolazione stranieri è più giovane della popolazione nazionale. I cittadini stranieri che vivono nell'Ue hanno infatti un'età media di 34,3 anni, la poplazione nazionale ha invece un’età media di 41,2 anni. La più grande differenza di età è stata osservata in Italia, dove l’età media degli stranieri è di 32,3 anni, mentre quella degli italiani è di 43,9 anni.
I cambiamenti che avvengono nel tempo nella composizione delle popolazioni straniere dipendono a vari fattori, ad esempio dalla natalità e dalla mortalità, dai movimenti migratori, come pure dal numero di persone che acquisiscono la cittadinanza del paese di residenza.
Per la combinazione dell’insieme di questi fattori, negli ultimi otto anni il numero di stranieri che vivono nell'Ue è aumentato di 10,2 milioni. Nel corso dello stesso periodo, hanno acquisito la cittadinanza di uno Stato membro dell'Ue 5,5 milioni di persone, principalmente ex cittadini di paesi terzi. Le persone che hanno acquisito la cittadinanza del loro paese di residenza non vengono ovviamente più considerati come “stranieri”. Tuttavia, la loro origine “straniera” può essere ricavata, a fini statistici, dal paese di nascita. Risulta quindi essere nata all’estero più del 13% della popolazione in Lussemburgo, Estonia, Lettonia, Austria, Irlanda, Svezia e Spagna sono nati all'estero. In Italia la percentuale di popolazione nata all’estero è del 7%.
La Svezia è l’unico paese Ue dove la popolazione “straniera”, ossia priva di cittadinanza, è meno numerosa della popolazione nata all’estero (10% contro 13%). La Svezia è infatti lo Stato membro con il più alto tasso di acquisizione della cittadinanza per abitante nell'Ue.
Fonte: Redattore Sociale
7 settembre 2010