Napolitano a Gerusalemme: "Deliranti i proclami contro Israele"


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Napolitano ha sostenuto durante l’incontro con il presidente israeliano Shimon Peres che l’Italia è pronta a fare la sua parte in base a nuove decisioni della comunità internazionale, definite in sede Onu. L’Italia, ha aggiunto, non è il solo Paese che negli anni ha sviluppato rapporti economici con Teheran.


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Napolitano a Gerusalemme: "Deliranti i proclami contro Israele"

L'Italia reagisce con indignazione ai "deliranti proclami" contro lo stato di Israele. Lo ha detto senza se e senza ma, oggi, a Gerusalemme, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontrando al palazzo presidenziale di Beit Hanassi il presidente israeliano Shimon Peres.
"Ancora oggi – dice Napolitano – deliranti proclami si levano da parte di chi vorrebbe negare tale diritto (di esistere e di vivere in pace per Israele, ndr) e torna ad evocare scenari di morte e distruzione. Lo stato italiano non può che reagirvi con indignazione e rafforzare il proprio impegno affinché tali voci siano sempre bandite e mai più l'umanità torni a rivivere le aberrazioni del passato".
Napolitano ha detto a Peres, prima del colloquio privato, che "Israele può contare sulla nostra determinazione e sulla nostra solidarietà". "Per la prima volta dopo lunghi anni – ha aggiunto Napolitano – gli sforzi coraggiosi di recente hanno portato a riannodare il filo spezzato del dialogo e lasciano intravedere per la prima volta, dopo lunghi anni, un concreto orizzonte di speranza". Quindi, ha concluso, si deve "innalzare lo sguardo e mirare lontano, verso l'ineludibile traguardo della pacifica convivenza di due Stati sovrani, in cui i due popoli che vivono su questa terra ricca di storia potranno finalmente realizzare, assieme ai loro legittimi ed inalienabili diritti le loro aspirazioni alla pace e le loro potenzialita' di sviluppo".

Napolitano, che è accompagnato dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha sottolineato gli ottimi rapporti tra Italia e Israele e la vicinanza al popolo ebraico che ha affrontato "prove durissime" e in particolare "l'immane tragedia della Shoah".

Alla conferenza stampa, Napolitano ha avuto tre domande sulla posizione dell'Italia verso l'Iran, con la richiesta di passare dalla attuale applicazione delle sanzioni decise dall'Onu per la questione nucleare, ad un atteggiamento piu' rigido. Napolitano ha risposto che l'Italia e' pronta a fare la sua parte in base a nuove decisioni della comunita' internazionale, definite in sede Onu. L'Italia, ha aggiunto, non è il solo Paese che negli anni ha sviluppato rapporti economici con Teheran. "Nel colloquio con il presidente Peres – ha concluso – ci siamo trovati d'accordo nel dire che il problema dell'arricchimento dell'uranio in Iran non rappresenta un problema solo per Israele, ma per molti Paesi. Noi siamo impegnati ad evitare una nuova proliferazione nucleare, a bloccare programmi nucleari iraniani che vadano al di la' della produzione di energia".
Contro l'Iran sanzioni più dure "L'Italia può fare di più perché siano adottate sanzioni credibili e forti contro la proliferazione nucleare e i programmi iraniani. L'Italia si farà portatrice di questa proposta", ha detto il ministro degli Esteri Frattini a proposito del programma nucleare iraniano.
Il lavoro del gruppo 5+1, ha aggiunto Frattini, "non sta funzionando". "Facciamo un appello senza condizioni all'Iran perche' abbandoni il programma di arricchimento dell'uranio. Siamo assolutamente convinti che sia una reale minaccia non solo per Israele, ma per il mondo intero. La nostra linea resta quella della fermezza. La prima cosa è respingere con assoluto sdegno tutte le affermazioni negazionistiche e le minacce alla sicurezza di Israele. Occorre anche consolidare nella comunità internazionale una politica attiva su questo. Faremo la nostra parte come presidenza del G8".

Fonte: RaiNews24
25 novembre 2008

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