Morti o schiavi
L'Osservatore Romano
Mentre prosegue quotidianamente la cronaca di salvataggi, sbarchi ma anche perdite di vite umane nelle acque del Mediterraneo centrale, aumenta il numero di giovani donne nigeriane, tra cui anche minorenni, oggetto di una vera e propria «tratta».
Non si ferma la drammatica conta dei morti in mare. Sono stati ritrovati i corpi di 16 migranti sulle coste libiche, nei pressi di Matsok non lontano da Zuara. La Mezzaluna rossa fa sapere che sono vittime di un naufragio risalente a diversi giorni fa e che risulta molto difficile stabilire la loro origine.
Mentre prosegue quotidianamente la cronaca di salvataggi, sbarchi ma anche perdite di vite umane nelle acque del Mediterraneo centrale, aumenta il numero di giovani donne nigeriane, tra cui anche minorenni, oggetto di una vera e propria «tratta», gestita da connazionali, uomini e donne, che le selezionano in patria, le istruiscono e poi le fanno arrivare in Italia. È la denuncia dell’associazione Onlus Lile che da 20 anni opera in Lombardia, nel nord dell’Italia. Su 100 donne nigeriane arrivate in Italia, l’85 per cento finisce per strada, un 10 per cento si prostituisce restando nei centri predisposti per l’accoglienza. Il prefetto di Monza e Brianza, Giovanna Vilasi, ha dichiarato: «È un fenomeno di cui siamo a conoscenza e stiamo lavorando con i centri di accoglienza e con le forze dell’ordine per provare a contrastarlo».
Intanto, in Francia il presidente François Hollande, incontrando un gruppo di rifugiati a Doué-la-Fontaine, nell’ovest del paese, si è impegnato a smantellare i campi profughi, a partire da quello che si è creato fuori Parigi dopo lo sgombero della «giungla» di Calais. Ma Hollande è anche tornato a chiedere alla Gran Bretagna di «fare la sua parte» occupandosi di quei minori, circa 1500, che sono rimasti nel campo e sperano di ricongiungersi con le loro famiglie nel Regno Unito.
Fonte: www.osservatoreromano.va/it
31 ottobre 2016