Mediterraneo cimitero di migranti
L’Osservatore Romano
Decine di vittime negli ultimi naufragi. Una tristissima conta di vite umane spezzate in un dramma che non conosce fine
È salito a 66 morti il tragico bilancio di uno dei naufragi nel Mediterraneo di cui si è avuta notizia ieri, quello al largo della costa libica. È rimasto di 11 migranti morti, invece, il bilancio di un’altra tragedia nel tratto di mare tra la Turchia e la Grecia, secondo la testimonianza di nove persone salvate nel Mar Egeo, che hanno raccontato di essere state imbarcate sullo stesso gommone. Due presunti scafisti sono stati arrestati dalla polizia turca. Una tristissima conta di vite umane spezzate in un dramma che non conosce fine.
Dall’inizio dell’anno sono ormai oltre 600 le persone che hanno perso la vita, secondo l’Organizzazione internazionale per le emigrazioni (Oim), cercando di raggiungere le coste europee. E circa 26.000 migranti e rifugiati sono entrati nell’Ue via mare, l’80 per cento dei quali in Italia, il resto in Grecia e Spagna.
Si sono concluse solo in queste ore le operazioni di screening sanitario e di fotosegnalamento per i 902 migranti giunti giovedì nel porto di Cagliari. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono costituite da cittadini della Nigeria, del Marocco, della Costa D’Avorio e dell’Eritrea. E oggi in Sicilia, nel porto di Catania, arrivano le prime sei salme intercettate dalla ong spagnola che ieri ha dato per prima l’allarme per la tragedia al largo della città libica di Sabrata.
Fonte: Osservatore Romano
25 marzo