"Mayors for peace" a Firenze. I sindaci di tutto il mondo firmano l’appello per il disarmo nucleare
La redazione
Quasi duecento sindaci provenienti da tutto il mondo si sono riuniti il 23 novembre a Palazzo Vecchio in nome del disarmo nucleare, ed hanno ribadito l’impegno per dare forza, risorse e strutture alla campagna "2020 Vision", che ha come obiettivo l’eliminazione dal pianeta di ogni arma atomica entro il 2020, quando ricorrerà il 75° anniversario del bombardamento di Hiroshima e Nagasaki.
Primi cittadini italiani e giapponesi, irakeni e americani, inglesi e tedeschi hanno ribadito il loro impegno per la pace in un appuntamento di grande rilevanza, che ha chiuso una "tre giorni" in cui Firenze è stata la capitale dei "Mayors for Peace", l'associazione presieduta dal sindaco di Hiroshima nata sotto l'egida dell'Onu e di cui fanno parte 1.828 città in 122 nazioni e territori.
Dopo due giorni in cui l'esecutivo di "Mayors for peace", composto dai vertici dell'associazione (con i sindaci di Hiroshima, Nagasaki, Firenze, Akron, Hanover, Manchester, Laakdal e Malakoff) si è riunito a porte chiuse per decidere le strategie future, stamani il Salone dei Cinquecento ha ospitato il convegno "Le città non sono bersagli. Liberiamo il mondo dalle atomiche", che ha visto una grande e convinta partecipazione.
"Siamo veramente onorati di aver potuto accogliere a Firenze questo evento – ha detto il sindaco Leonardo Domenici, che è anche uno dei vicepresidenti di «Mayors for peace» – anche perché in questo incontro abbiamo deciso cose importanti. La prima, è l'appello sottoscritto dai sindaci italiani per impegnarsi con ogni mezzo nella campagna per il disarmo e per allargare la rete delle città coinvolte in questo progetto. La seconda, di carattere più generale ma non meno concreta, è di far ottenere riconoscimento internazionale e istituzionale alla campagna «2020 Vision» e al ruolo di «Mayors for peace» in tutte le riunioni degli organismi che discutono della non proliferazione nucleare".
Il presidente di Mayors for peace e sindaco di Hiroshima Akiba Tadatoshi ha sottolineato "la necessità di dover allargare la campagna di «Vision 2020» e fondamentali sono tutti questi sforzi che stiamo compiendo sulla scena internazionale che, in futuro, potranno contare anche su nuovi contributi finanziari, non solo dalle città di Hiroshima e Nagasaki come è stato finora, ma anche da parte delle altre città che fanno parte dell'associazione dei sindaci. È molto importante – ha proseguito il sindaco di Hiroshima Akiba Tadatoshi – il nostro progetto iniziato nel 2006 «Le città non sono bersagli» perché le città non devono mai essere bersaglio di nessun tipo di arma. Non possiamo, però, dimenticare, che nonostante tutto il nostro impegno USA, India e Corea del Nord non hanno ancora ratificato la risoluzione per la non proliferazione nucleare".
"Particolarmente importante è la decisione di ospitare il prossimo incontro dell'assemblea esecutiva dell'associazione nella nostra città – ha spiegato il sindaco di Nagasaki Tomihisa Taue -. Il 2009 sarà l'anno che anticipa il rinnovo del trattato di non proliferazione nucleare e quindi speriamo che l'assemblea di Nagasaki sia una grande cassa di risonanza per affrontare i temi per l'eliminazione delle armi nucleari nel mondo".
Il sindaco della città irachena di Halabja ha ricordato quello che ha vissuto il suo popolo sotto la dittatura di Saddam Hussein.
"Più di ogni altro popolo siamo assetati di pace e di democrazia – ha commentato il sindaco Mohamned Keder parlando in lingua curda – poiché sin dal 1968, anno di arrivo di Saddam Hussein, abbiamo subito la sua dittatura e tutto il popolo iracheno ha sofferto. Oggi che siamo qui, siamo contenti perché vediamo tante città che sono contrarie alle armi di distruzione di massa. Speriamo che altri popoli non subiscano mai quello che abbiamo dovuto soffrire noi. Vorrei rivolgere un invito a tutti i sindaci a venire nella nostra città il 16 marzo dell'anno prossimo per vedere da vicino la tragedia di Halabja".
All'incontro in Palazzo Vecchio ha partecipato una folta rappresentanza di sindaci italiani, fra i quali i sindaci di Ghedi Anna Giulia Guarnirei, di Aviano Stefano del Cont Bernard, di Cassino Bruno Vincenzo Scittarelli, oltre all'onorevole Tana de Zulueta, all'assessore regionale della Toscana Massimo Toschi, al presidente del consiglio provinciale di Firenze Massimo Mattei, a Flavio Lotti del coordinamento Enti locali per la pace e a Lisa Clark dei Beati Costruttori di pace. Hanno partecipato allo svolgimento dei lavori anche il presidente del Consiglio Comunale Eros Cruccolini e Susanna Agostini, delegata per il Comune di Firenze dell'associazione Mayors for Peace.
I sindaci del "Mayor for peace" si sono dai appuntamento nel 2009 quando, l'esecutivo dell'associazione terrà la "7° Conferenza Generale" a Nagasaki, durante il mese di agosto, per promuovere la collaborazione tra "Mayors for Peace" ed altre organizzazioni governative che operano per assicurare la pace nel mondo.