Marco Baleani, ti ricorderemo… marciando
La redazione
Ricordiamo la scomparsa di Marci Baleani, membro del comitato di coordinamento e responsabile del centro di Gubbio del Movimento Nonviolento.
MAO VALPIANA : PER MARCO BALEANI
Piangiamo la morte di Marco Baleani.
Membro del comitato di coordinamento e responsabile del centro di Gubbio del Movimento Nonviolento. Amico della nonviolenza, persona di grande profondita', sensibilita', coerenza, generosita'.
Con la moglie Paola e i figli Benedetta e Giovannino ha costruito un'esemplare famiglia, dalla quale la malattia l'ha strappato troppo presto.
Il suo ultimo progetto, per il Movimento Nonviolento, riguardava la marcia Perugia-Assisi; Marco ha proposto che l'avvio simbolico avvenga sulla tomba di Aldo Capitini nel cimitero di Perugia, per rendere omaggio e trarre ispirazione. Cosi' sara'.
PASQUALE PUGLIESE: PER MARCO BALEANI
La tua presenza era un'aggiunta essenziale.
Hai allargato l'Umbria nonviolenta
aggiungendo Gubbio a Perugia ed Assisi.
Hai allungato la Marcia della Pace,
accompagnandoci a scavallare le montagne verso il paese del lupo.
Preparandoci a marciare insieme, ancora una volta,
celebrando mezzo secolo di marce,
la tua serena, sofferente vitalita' progettava un saluto ad Aldo.
Lui, come te, "libero religioso rivoluzionario nonviolento".
Passeremo a salutarlo
e passeremo a salutare anche te.
Perche' la tua compresenza e' un'aggiunta essenziale.
DANIELE LUGLI: PER MARCO BALEANI
Il momento piu' intimo e profondo di vicinanza ad Aldo Capitini, nel cinquantesimo della marcia da lui promossa, l'aveva pensato Marco Baleani. Il pomeriggio prima della marcia ci saremmo raccolti, noi del Movimento, senza alcuna pubblicita' presso la tomba di Aldo. Marco l'avrebbe pulita con l'accuratezza che gli conosciamo.
Marco e' morto stamattina. Il male, che aveva scavato il suo corpo cosi' bello e forte, ha compiuto la sua opera.
E' una perdita grave per la cara moglie e per i figli giovinetti. E' una perdita per chi l'ha conosciuto. Conoscerlo era volergli bene. E' una perdita per chi non ha conosciuto la sua forza mite, la sua calda accoglienza, la sua amicizia profonda.
Diceva Capitini che nessuno puo' dirsi nonviolento ma al piu' "amico della nonviolenza". Io sono stato e sono al massimo un amico delle amiche e degli amici della nonviolenza. Ho imparato pero' a riconoscerli bene. E Marco era uno straordinario ed intimo amico della nonviolenza. Lo caratterizzavano l'eccezionale apertura, l'aggiunta che portava di familiarita' e tensione verso un concreto operare, l'impegno contro l'ingiustizia e per mutare tutta una realta' inadeguata.
Anche il suo vegetarianesimo rigoroso – "ma non mangi nemmeno i funghi?" chiedevo incredulo – era un suo modo per nulla ostentato di rispetto del vivente.
Marco e' stato un dono. E' un dono che continua in modo misterioso a collaborare con noi nella compresenza, direbbe Capitini. Ne abbiamo bisogno, molto bisogno. Di quanto ha fatto, fa e fara' lo ringraziamo.
Mao sara' a Gubbio per tutti noi e per tutti noi salutera' Marco e abbraccera' Paola, Benedetta e Giovanni.
CLAUDIA ED ALBERTO TREVISAN: per MARCO BALEANI
La notizia della scomparsa di Marco ci lascia attoniti. Abbiamo ancora vivo il ricordo della presenza cosi’ affettuosa e partecipata di Marco, Paola e Giovanni alle giornate del Congresso a Brescia con cui abbiamo condiviso dei momenti molto intensi di profonda fraternità non solo confrontandoci su temi che ci sono cari ma anche su aspetti di quotidianita’ che ci accomunano. La sua presenza ai vari momenti del Movimento e’ stata, infatti, caratterizzata dalla partecipazione di tutta la sua splendida famiglia.
Fra i tanti ricordi, uno in particolare: l’arrivo alla loro casa al termine della Marcia Assisi – Gubbio. Momento indimenticabile per la gioia e l’energia che ci hanno accompagnato in tutti quei giorni cosi’ pensati ed organizzati con passione anche da Marco e Paola.
Non ci pare proprio un caso che la via dove abitano, sia “via Dritta”. Per Marco la sua vita e’ stata proprio una “via dritta” senza alcuna deviazione. Questa e’ la ricchezza della eredita’ che lascia a Paola, Benedetta e Giovanni nonche’ a tutti noi.
Il vuoto che sentiamo e’ grande. Crediamo, però, che la sua testimonianza di fermezza e di coerenza con cui ha voluto vivere gioiosamente i vari momenti del nostro movimento nonviolento, ci aiutera’ a proseguire nel percorso della nonviolenza.