Manca l’acqua


L'Osservatore Romano


Oltre un miliardo di persone senza risorse idriche.


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Bambino-africano-con-rubinetto-acqua

Un miliardo di persone al mondo non hanno accesso all’acqua potabile. Lo rivela un rapporto del Consiglio mondiale dell’acqua (World Water Council, Wwc) in occasione della giornata mondiale dell’acqua, prevista per mercoledì 22 marzo. Le emergenze maggiori sono in Asia, Africa e Sudamerica. Nel dettaglio, evidenziano gli esperti del Wwc, nel continente asiatico ben 554 milioni di persone, circa il 12,5 per cento della popolazione locale, non hanno la possibilità di bere acqua pulita. Seguono poi l’Africa sub-shahariana, con oltre 319 milioni di persone in condizioni critiche e il Sud America, con 50 milioni circa nella stessa situazione. Tra queste regioni, la Papua Nuova Guinea ha la disponibilità minore (solo il 40 per cento degli abitanti ha accesso a fonti di acqua pulita). Per il World Water Council, il costo totale dell’insicurezza delle risorse idriche sull’economia globale è stimato in oltre 500 miliardi di dollari all’anno. E se a questo dato si aggiunge l’impatto ambientale, la cifra cresce ulteriormente, fino ad arrivare all’un per cento del prodotto interno lordo globale. E ieri anche l’Organizzazione mondiale della salute (Oms) è intervenuta, con un rapporto che rileva l’enorme divario tra i consumi di acqua nei paesi ricchi e quelli dei paesi poveri. Secondo gli esperti, nei paesi ricchi si consumano circa 425 litri di acqua al giorno a persona, contro i 10 litri dei paesi poveri, rispetto a un fabbisogno minimo di 40 litri. Il documento inoltre sottolinea che spesso l’acqua, da risorsa primaria, oggi sempre più rappresenta una minaccia per milioni di persone, che subiscono gli effetti estremi dei cambiamenti climatici (inondazioni, tifoni, piogge torrenziali, maremoti, ma anche siccità e carestia). Gli osservatori hanno ricordato come la prevenzione e la messa in sicurezza tempestiva delle popolazioni colpite sono essenziali per mitigare l’impatto disastroso di tali fenomeni su persone ed economia. Sul piano umanitario, la mancanza e la scarsità di acqua potabile e di fonti idriche per il bestiame e l’agricoltura sta provocando — dicono gli analisti dell’Oms — la peggiore crisi alimentare dal secondo dopoguerra a oggi in quattro paesi già devastati dai conflitti armati: Nigeria, Sud Sudan, Somalia e Yemen.

Fonte: http://www.osservatoreromano.va

21 marzo 2017

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