Mai più schiavitù


L’Osservatore Romano


Leader religiosi firmano in Vaticano un impegno comune per sradicarla entro il 2020: la schiavitù moderna e la tratta di esseri umani sono un crimine contro l’umanità.


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«La schiavitù moderna e la tratta di esseri umani sono un crimine contro l’umanità (…) Il nostro mondo deve essere liberato da questi mali terribili e crimini contro l’umanità. Ogni mano e ogni cuore devono unirsi per garantire questa libertà a tutti coloro che sonio imprigionati e soffrono.

Questo accordo segna un inizio e una promessa: le vittime della schiavitù moderna e della tratta di esseri umani non saranno dimenticate o ignorate… Cammineremo con loro verso la libertà». E’ un documento che non ha precedenti quello firmato lunedì mattina, 17 marzo, nella Sala Stampa della Santa Sede, da cattolici, musulmani e anglicani. Si tratta di un memorandum d’intesa e di una dichiarazione comune per sancire l’impegno di leaders spirituali nella realizzazione di un progetto il cui obiettivo è lo sradicamento della schiavitù moderna e della tratta di esseri umani in tutto il mondo entro l’anno 2020.

Global Freedom Network (Gfn), è il titolo del progetto che ha avuto come primi firmatari il vescovo Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, in rappresentanza di Papa Francesco; il dottor Mahmoud Azab, in rappresentanza del grande imam di Al Azhar; sir David John Moxon, per conto dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, del quale è tra l’altro suo rappresentante presso la Santa Sede. L’ultima firma apposta al documento d’intenti è stata quella di Andrew Forrest, fondatore della Walk Free Foundation, l’organisno che si è adoperato per la realizzazione dell’iniziativa.

«L’idea è nata da un bisogno del cuore» ha spiegato al nostro giornale il fondatore. Tutto è iniziato qualche anno fa, quando la figlia di Forrest, al rientro da un’esperienza in Nepal accanto a delle piccole schiave, parlò al padre della sua voglia di fare qualcosa per salvare quelle bambine e i milioni di persone che, nel mondo, vivono lo stesso dramma. «Non so se sia stato un caso o il disegno della Provvidenza — ha aggiunto Forrest — ma proprio in quei giorni molti leader spirituali cominciarono a manifestare il dolore delle religioni e delle diverse confessioni religiose per quello che non esitavano a definire un dramma umano».

Fonte: www.osservatoreromano.va
17 marzo 2014

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