“Mai pensato ad armi a scuola”


Francesco Anfossi, Famiglia Cristiana


Parla l’ex ministro dell’Istruzione Fioroni: “Il protocollo è stato cambiato in corso d’opera, era nato nell’ambito di un’iniziativa sulla pace, in collaborazione con i francescani”.


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"Mai pensato ad armi a scuola"

“I ministri Gelmini e La Russa vengono chiamati in causa inopportunamente e su un'iniziativa su cui avrebbe molto da dire Fioroni''. Lo aveva ricorda Valentina Aprea, deputato del Pdl e presidente della commissione Cultura della Camera, a proposito delle polemiche suscitate dal programma ''Allenati per la vita'', dell'Ufficio scolastico regionale e del Comando dell'Esercito della Lombardia. “Il progetto è stato erroneamente attribuito ai ministri la Russa e Gelmini, in realta' nato in maniera sperimentale quattro anni fa ed ufficializzato sotto il governo di Centrosinistra, quando il ministro della Pubblcia istruzione era Fioroni”. 

Ma il ministro Beppe Fioroni, contattato da Famiglia Cristiana, smentisce l’interpretazione dell’onorevole Aprea. “L’iniziativa con i militari parte all’interno di un progetto denominato La pace si fa a scuola, in collaborazione con i francescani e con la Basilica di Assisi per valorizzare tutte le iniziative a difesa della libertà, della giustizia, dei diritti umani e della pace oltre che gli aiuti per gravi calamità. Il progetto è stato cambiato in corso d’opera”, dice l’ex ministro dell’Istruzione del governo Prodi. “Noi avevamo dato vita a un protocollo che nasceva per valorizzare le iniziative portate avanti dall’esercito e sulle missioni che i nostri militari compiono quotidianamente in difesa della pace”. 

E le pistole e le carabine ad aria compressa? Chi ha deciso la “divisione degli studenti in pattuglie” vestiti con la mimetica? “Non certo io. L’applicazione di un protocollo purtroppo è figlia di coloro che sono chiamati ad applicarlo nell’ambito dell’autonomia delle direzioni regionali e degli istituti scolastici. Mai e poi mai avrei pensato a una simile terminologia militare e l’uso di pistole, nemmeno giocattolo. Avevo già dimostrato la mia contrarietà a qualsiasi introduzione di armi, fossero pure fucilini col tappo di sughero, in ambito scolastico, quando alcune scuole me lo avevano chiesto in iniziative autonome. Figuriamoci se avrei autorizzato esercitazioni di tiro al poligono per studenti delle secondarie”. Il giallo s'infittisce. Chi ha cambiato in corso d'opera l'iniziativa?       

di Francesco Anfossi

30 settembre 2010

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