Mahmoud Street, l’Egitto vuole giustizia


Rosaria Monaco - Near East News Agency


Ad un anno dalla battaglia di via Mahmoud che portò alla rimozione di Tantawi, gli egiziani tornano in piazza per chiedere che i responsabili de massacro paghino.


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Piovono lacrimogeni oggi su via Mohamed Mahmoud e anche chi era riuscito ad ingoiare le lacrime ripensando ai martiri che sono caduti nella stessa via esattamente un anno fa, si è ritrovato il viso bagnato.

Ma c'era anche chi non potrà più sentire il sapore delle lacrime perché i cecchini del moushir sparavano dall'alto dei palazzi, mirando agli occhi, senza pietà. Gli scontri dell'anno scorso cominciarono in piazza Tahrir, dove i familiari dei martiri della rivoluzione, i feriti e gli attivisti chiedevano allo SCAF di lasciare il potere ad un'autorità civile.

La polizia attaccò brutalmente il sit-in e gli scontri si spostarono in via Mohamed Mahmoud dove continuarono per diversi giorni. I testimoni ricordano l'accaduto come una della battaglie più violente tra il popolo e le forze armate. Ad indignare ulteriormente i manifestanti, un video su youtube che mostrava il corpo senza vita del giovane Mohamed Toussi trascinato brutalmente da un agente e gettato tra una pila di rifiuti.

Dopo un anno, il popolo egiziano in marcia verso via Mahmoud chiede giustizia. Gli assassini non possono e non devono rimanere impuniti, molti gli slogan e i cori contro l'attuale presidente Morsi, che ha onorato il generale Tantawi, colpevole di quanto avvenuto lo scorso anno; questi infatti, avrebbe ordinato ai cecchini di mirare agli occhi e di premere il grilletto ripetutamente e senza esitazione sui civili che rispondevano con lancio di sassi e molotov.

Le marce che sono partite da Shobra e dall'università del Cairo, per poi confluire in piazza Tahrir. Erano presenti diversi gruppi politici: Kifaya, 6 aprile, socialisti rivoluzionari e anche gli Ultras Ahlawy che continuano a chiedere giustizia per le vittime del massacro avvenuto nello stadio di Port Said sempre durante il regime militare di Tantawi.

Gli egiziani che hanno marciato in memoria di quanti hanno perso la vista e la vita in nome della libertà sono stati attaccati da lacrimogeni che hanno provocato in diversi manifestanti forti intossicazioni, diversi i feriti. La situazione generale è tutt'altro che stabile, gli scontri infatti, sono ancora in corso e Morsi dovrà affrettarsi a prendere provvedimenti in quanto il popolo sembra deciso a riprendersi ciò che gli spetta e a vedere i responsabili dietro le sbarre.

La battaglia di via Mohamed Mahmoud è di primaria importanza perché ha dato inizio ad una serie di rivolte che portarono il generale Tantawi a cedere il potere all'attuale presidente Morsi. Nuovamente la forza del popolo è esplosa, mandando via un governo militare che avrebbe voluto sicuramente sguazzare nel sangue per chissà quanti anni, promettendo presto la formazione di un governo civile. Nessuna dichiarazione rilasciata dal presidente Morsi, protagonista del nuovo graffito apparso nella via teatro degli scontri, a dimostrazione del fatto che non è un leader popolare, ma solo un astuto giocoliere.

Nessuno ha dimenticato che i FM non presero parte agli scontri dello scorso anno contro lo SCAF, abbandonando la piazza, per poi presentarsi alle elezioni come protettori e sostenitori della rivoluzione. L'aria di sfiducia è percepibile e ben presto soffierà forte, forte, forte.

Fonte: http://nena-news.globalist.it
20 novembre 2012

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