Maalula, Jihadisti anti-Assad attaccano cristiani


NEAR EAST NEWS AGENCY


Villaggio storico di Maalula in parte distrutto. Dodici suore ortodosse sequestrate. Mentre l’Onu accusa Assad di crimini di guerra e contro l’umanità.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
In this Wednesday, Sept. 11, 2013 photo released by the Syrian official news agency SANA, a Syrian government solider aims his weapon during clashes with Free Syrian Army fighters, not pictured, in Maaloula village, northeast of the capital Damascus, Syria. Heavy fighting between Syrian government troops and rebels flared again on Wednesday, Sept. 11, 2013 in the ancient, predominantly Christian village of Maaloula. Troops are trying to flush out rebel units, including two that are linked to al-Qaida, from the hilltop enclave which they broke into last week. (AP Photo/SANA)

Mentre l’Onu lancia nuove accuse al presidente siriano Bashar Assad che avrebbe autorizzato “crimini di guerra e contro l’umanità”, altri gravi crimini, quelli commessi dai jihadisti sunniti che combattono contro l’Esercito di Damasco sembrano suscitare soltanto modeste reazioni.

Ieri 12 suore ortodosse di nazionalità siriana e libanese sono state sequestrate e portate verso una località sconosciuta dai miliziani del Fronte al Nusra (vicino ad al Qaeda) che avevano fatto irruzione nel convento di Santa Tecla a Maalula, storica cittadina cristiana a 60 chilometri da Damasco, nota anche perchè vi si parla ancora l’antico aramaico. I miliziani hanno costretto sotto la minaccia delle armi le religiose ad abbandonare il convento. La cittadina ora è sotto il pieno controllo dei ribelli anche se fonti governative siriane affermano che l’Esercito “la strapperà presto ai terroristi”.

I jihadisti che combattono le autorità di Damasco, erano entrati la prima volta a Maalula lo scorso settembre, saccheggiando le chiese e uccidendo alcuni civili. I ribelli furono poi costretti a ritirarsi davanti alla controffensiva delle truppe governative e di attivisti cristiani armati. Questa mattina sono stati postati su Youtube filmati che mostrano Maalula in parte distrutto e con strade deserte.

Altri religiosi cristiani sono tenuti in ostaggio da molti mesi: il padre gesuita italiano Paolo Dall’Oglio (che pure è un accanito oppositore di Bashar Assad) rapito alla fine di luglio a Raqqah, nel nord, dai qaedisti dello “Stato islamico dell’Iraq e del Levante”, e due vescovi ortodossi rapiti in aprile tra Aleppo e Idlib. Di loro non si è più saputo nulla.

Fonte: Nena News

2 dicembre 2013

 

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento