Lo sai che in Italia c’è la bomba atomica?
Floriana Lenti
Parte oggi 19 gennaio e proseguirà fino al 26 gennaio la raccolta firme e la mobilitazione promossa da "Un futuro senza atomiche". Anche l’Italia può ottenere la rimozione delle armi nucleari dal proprio territorio.
"Dal 19 al 26 gennaio, giornata di azione globale promossa dal social forum mondiale, abbiamo convenuto di organizzare una settimana straordinaria di mobilitazione e raccolta firme". Questo dichiarano gli organizzatori della campagna, e proseguono: "Riteniamo che questo sia il tempo di promuovere la pace piuttosto che le guerre, di promuovere il disarmo piuttosto che la corsa al riarmo, che sia il tempo di ribadire che mai più esploderà un’atomica".
"Anche l’Italia può ottenere la rimozione delle armi nucleari dal proprio territorio, unendosi ai 160 paesi dove è già vietato avere od ospitare armi nucleari. In tutto il mondo ci sono circa 30.000 testate nucleari, capaci di distruggere la terra ben più di una volta sola".
Nel 1975 l’Italia ha ratificato il Trattato di Non Proliferazione nucleare impegnandosi (art. 2) a non produrre né ad accettare mai sul proprio territorio armi nucleari. In Italia, invece, abbiamo 90 testate atomiche nelle basi di Aviano e Ghedi.
Secondo il diritto internazionale, l’Italia le deve rifiutare. Accade che per la propria appartenenza alla NATO, l’Italia accetti di ospitarle sul proprio territorio. Canada, Grecia, Danimarca, Austria ed Islanda hanno chiesto ed ottenuto di non ospitare ordigni atomici della NATO, pur continuandone a far parte.
La Sinistra, L’Arcobaleno aderisce alla campagna “un futuro senza atomiche”, partecipando alla raccolta di firme per presentare una legge di iniziativa popolare. Per un’Italia ed un’Europa senza armi nucleari. Per un futuro senza guerre.
Per aderire, sostenere e saperne di più il sito della campagna è:
www.unfuturosenzatomiche.org