Le tre cose da fare ora


Flavio Lotti


Ieri Berlusconi ha ammesso: “sapevo e non ho fatto nulla per impedire la strage”. Intanto ieri, ad Assisi, migliaia di persone hanno partecipato ad una grande manifestazione per la pace in Medio Oriente.


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Le tre cose da fare ora

Tra voci di tregua, promesse di tregua, annunci di tregua, la feroce guerra di Gaza continua. Ieri Israele annuncia il cessate il fuoco unilaterale, ma in realtà è solo una disponibilità condizionata. Vuole mantenere il suo esercito a Gaza fino a quando Hamas non si arrenderà. Potrebbe essere solo l’inizio di una nuova lunga occupazione di Gaza. Intanto la macchina da guerra israeliana continua a sparare, ammazzare, terrorizzare e devastare.

Nessuno potrà sapere cosa sta realmente accadendo per le strade di Gaza perché Israele impedisce ancora alla stampa internazionale di entrare nella Striscia.

L’Italia, l’Europa, l’Onu e i responsabili della politica internazionale hanno il dovere di andare a vedere cosa significa realmente, sul terreno, questo “cessate il fuoco unilaterale” e intensificare la pressione diplomatica su tutte le parti per mettere definitivamente fine ai combattimenti e all’assedio di Gaza. Dopo verrà tutto il resto.

Ieri, parlando da Nuoro, mentre si preoccupava di sostenere il suo candidato in Sardegna, il nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ufficialmente dichiarato la sua irresponsabile complicità. "Ho letto critiche sul nostro comportamento che invece e' stato il piu' concreto e pragmatico possibile. Sapevamo – spiega Berlusconi – che Israele non si sarebbe fermato, lo sapevamo in maniera chiara e quindi non ci siamo messi dentro iniziative inutili destinate a non avere fondamento". In altre parole: Non ho voluto fare nulla per impedire questa strage perché Israele non ci avrebbe ascoltato.” Sapeva e ha lasciato fare. Una colpa che nessuna legge potrà prescrivere.

Intanto ieri, ad Assisi, migliaia di persone hanno partecipato ad una grande manifestazione per la pace in Medio Oriente con l’adesione di oltre 1200 associazioni e organizzazioni di ogni orientamento culturale, politico e religioso, Comuni, Province, Regioni e forze politiche.

E’ stata una giornata molto costruttiva. Abbiamo ascoltato molte voci da Gaza, Sderot, Gerusalemme, voci di palestinesi e di israeliani, di cristiani, mussulmani ed ebrei, voci di associazioni, sindacati, enti locali, esponenti politici. Abbiamo ascoltato, riflettuto e avanzato numerose idee e proposte.

Ecco tre cose importanti da fare insieme.

1. Costituiamo in ogni città un comitato per la pace in Medio Oriente dove enti locali e associazioni che condividono l’Appello di Assisi “Dobbiamo fare la nostra scelta”
possano lavorare assieme per coinvolgere e sensibilizzare la popolazione, promuovere una politica e un’informazione di pace e praticare una solidarietà fattiva.

2. Diamo un futuro ai bambini di Gaza.
Partecipiamo tutti alla campagna di solidarietà con i bambini palestinesi di Gaza. L’obiettivo è raccogliere i fondi necessari per realizzare insieme quanto sarà possibile per alleviare immediatamente le loro sofferenze, per curare i feriti, per aiutarli a superare il trauma terribile che stanno vivendo e a ritornare a sognare un futuro migliore. I bambini e le bambine di Gaza sono più di 700mila. Più della metà degli abitanti di quella misera striscia di terra. La campagna è promossa dalla Tavola della pace e dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani. Invia subito il tuo contributo sul C/C POSTALE N. 19583442 intestato all’Agenzia della Pace specificando “Bambini di Gaza” oppure con bonifico sul C/C BANCARIO N. 107073 della Banca Popolare Etica, Sede di Padova, ABI 05018 – CAB 12100 – CIN X – CODICE IBAN: IT90 X050 1812 1000 0000 0107 073.

3. Prepariamoci per andare tutti insieme a Gerusalemme, in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati.
Andiamo incontro alle vittime di questa tragedia senza fine, ai due popoli. Andiamo di persona per conoscere e per capire. Andiamo per esprimere la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Andiamo per fare quello che vogliamo facciano l’Italia, l’Europa e l’Onu: impegnarsi seriamente per mettere definitivamente fine a questa sanguinosa follia.

Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della pace

18 gennaio 2009

* I testi di tutti gli interventi dell’Assemblea di Assisi saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito www.perlapace.it

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