L’associazionismo: “La Rai deve dare più spazio ai popoli offesi”
Citto Maselli
Sit in della Tavola della Pace a viale Mazzini. Flavio Lotti: “I Diritti Umani tornino al centro dell’agenda politica, anche attraverso l’inserimento di un approfondimento settimanale o una struttura permanente sul tema”.
Inizia con un minuto di silenzio dedicato a tutte le vittime dei diritti umani violati il sit in di fronte a Palazzo Mazzini promosso dalla Tavola della Pace, associazioni come Acli, Arci, Cgil, Legambiente, Usigrai, Fnsi. Ma anche Articolo 21 e associazioni della solidarietà internazionale. Si tengono in mano gli striscioni per ricordare come in Congo dodici anni di guerra hanno mietuto più di 5 milioni di morti e nel Nord Kivu ci sono ancora 1 milione e 600mila sfollati. E ancora si reggono cartelli che ricordano quei diritti: alla giustizia, all’educazione, alla salute, al lavoro, contro la schiavizzazione, contro la tortura, per la parità, per l’equità, per un ambiente sano, “per un’umanità migliore”, ricorda Flavio Lotti. C’è chi tiene in mano ancora enormi pannelli che ricordano la Costituzione. Nel 60esimo anniversario della Dichiarazione Universale, i diritti umani restano ancora un traguardo lontano da raggiungere. E così l’auspicio è che la Rai “dedichi più spazio nei palinsesti alle tematiche sulle violazioni” contro un’informazione uniforme – ricorda lo stesso Citto Maselli – che non dà conto di un’altra realtà. Che non è certo così “edulcorata” come Berlusconi vorrebbe. Si passano il microfono registi, sindacalisti, esponenti del movimento ambientalista, precari, cassintegrati e anche studenti. Quegli studenti dell’Onda – anche loro – per sottolineare quanto il movimento non si sia affatto arrestato, come i tg possono far credere, ma continua ovunque ad accrescersi con mobilitazioni, iniziative nelle scuole e nelle università. E sono ancora innumerevoli i diritti violati sistematicamente, come è per le donne, per le bambine e per i bambini. Sono proprio loro, gli alunni delle scuole Pistelli e Manetti di Roma, a leggere le proprie piccole ed efficaci riflessioni su questa giornata fondamentale prima di dar inizio alla lettura di quei 30 articoli memorabili, la cui redazione fu promossa nel lontano 1948 dalle Nazioni Unite affinché avesse applicazione in tutti gli Stati membri. Prodotta proprio sulla scia dell’indignazione per le atrocità commesse nella Seconda Guerra Mondiale resta, purtroppo, ad oggi, quasi lettera morta e in molti Stati della terra. E da quel primo incipit – “Siamo tutti liberi e uguali” – fino all’ultimo titolo dedicato al fatto che “Nessuno può togliere i diritti” letto da numerosi esponenti delle associazioni presenti, ieri si è voluto ricordare soprattutto al servizio pubblico che proprio quei diritti – sottolinea Lotti – “tornino al centro dell’agenda politica, anche attraverso l’inserimento di un approfondimento settimanale o una struttura permanente sul tema”. E proprio affinché vengano, essendo valori universali, rigorosamente e costantemente richiamati all’attenzione di tutti.
Citto Maselli
11 dicembre 2008
Fonte: Liberazione