La voce dei partecipanti: io, la cultura e l’informazione


La redazione della Marcia


Il Meeting per la Pace è un’occasione per confrontarsi e riflettere. Una giovane racconta le sue impressioni sul laboratorio “Io, la cultura e l’informazione”, nel quale Roberto Natale ha intervistato Paolo Ruffini, direttore di Rai3.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
La voce dei partecipanti: io, la cultura e l'informazione

Al via a Bastia Umbra il Meeting per la Pace, 4.000 i giovani provenienti da tutte le parti d’Italia. Tra i tanti laboratori del pomeriggio anche uno dedicato al mondo dell’informazione intitolato “Io, la cultura e l’informazione”. Occhialetti rotondi, aria da intellettuale, voce pacata e risposte tranquille, non si inalbera e non inveisce contro ciò che reputa sbagliato come invece siamo abituati a vedere usualmente in tv. E’ abituato ad avere i bastoni tra le ruote, ed è abituato alle persone che contestano la sua ricerca della notizia autentica e non di una farsa costruita per favorire questo e quel politico. Questo è Paolo Ruffini,  oggi direttore di Raitre e dal prossimo 10 ottobre alla guida della rete televisiva La7 intervistato, qui al meeting,  da Roberto Natale presidente dell’Fnsi. Non è stato certo un dibattito facile. Si sono affrontati temi piuttosto “caldi”, ultimamente più attuali che mai. Tante le domande al centro dell’incontro: Quanto l’audience influisce sulla scelta di un servizio? Perché si decide di trattare un servizio futile piuttosto che di argomenti di rilevanza mondiale? Quali sono i problemi del giornalismo e in generale della cultura italiana? Un laboratorio, a mio avviso, interessante e, se mi è consentito dire, capace quasi di rasserenare. Purtroppo, infatti, siamo abituati a fare di tutta l’erba un fascio: molte persone sono portate a pensare che se la maggior parte dei telegiornali in Italia non attuano informazione corretta, che tutti i giornalisti e tutti i direttori siano bugiardi e incompetenti. E’ incoraggiante sapere che l’informazione può contare su persone che si battono e lavorano duramente per quest’ultima. La battaglia per la verità e per una giusta informazione è una battaglia che riguarda tutti perciò impegniamoci per cercare di riportarla a ciò che deve e dovrà essere: informazione, non intrattenimento.

Giulia Di Rienzo , Liceo Attilio Bertolucci, Parma 3E 

23 settembre 2011

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento